Sento le
urla di gente che si strazza capelli, donne che urlano di essere disposte a
tutto purché continui la classifica, critici severi di fama mondiale che
pendono dalla mia tastiera… Ok, ora mi sveglio, mi asciugo la bavetta alla
bocca e continuo la mia fichissima classifica… O è meglio classifichissima?
La seconda, vai…
05. Insider – a l’interieur (2007, Alexandre Bustillo e Julien Maury, perché ce ne volevano due…)
La casa di
produzione aveva un problema: come facciamo ad unire un forbicione da sarto,
quegli ettolitri di sangue comprati per sbaglio e tutto quel lattice che sta
ammuffendo in cantina? Ideona! Facciamo un film su una tizia incinta che fa un
incidente con un'altra donna incinta, questa perde il bambino e decide di
prendersi quello dell’altra! Ma si, geniale! Ma cosa? Ma quanto può essere
morboso un film così? Cioè, già la premessa è quella che è, poi ci rifili delle pseudo-critiche sociali
sulla violenza e sul razzismo della borghesia francese. Ma perché? Perché? Mi
fa prudere il cervello! Cosa centra? Violenza in casa e violenza in strada? No!
Perché la Donna è na matta e in strada il problema è serio! Quindi, perché???
Ma non è solo quello. A parte che il fatto che quella che entra in casa
della protagonista è la matta che ha perso il bambino nell’incidente doveva
essere il sorpresone finale, ma si capisce praticamente subito, poi il teatrino
della Vittima che fugge per le scale, in bagno, in camera da letto, prende un
coltello, i soliti poliziotti fessi (ma chi li assume???) che crepano, ecc. è
stato visto un miliardesimo di volte. Ma la scena finale… Uh, la scena finale…
Pietosa: un poliziotto sopravvissuto, date le sue capacità di detective, picchia
a manganellate la Vittima (!!!) che finisce per giunta a sgarruparsi per le
scale. Ma sarai idiota? La tizia è ovviamente in fin di vita, e la Matta (che è
anche infermiera, pensa un po’) con le suddette forbicione da sarto che fa?
Ovvio, le apre la pancia come fosse un capretto in un lago di sangue e fa un
bel cesareo. E certo. Poi la Matta culla (!!!) il bambino (!!!) tenerellamente
(!!!) davanti la madre sventrata (!!!). Ma…??? Perchèèèèèèè???? È da matti! E
pensare che sto film ha avuto pure critiche positive! Ma perché? È banale, è
scontato, è inutilmente sanguinolento, i personaggi sono uno più idiota
dell’altro. Boh?
04. L’altra faccia del diavolo (2010,
regia di William Brent, che a guardar la filmografia si capisce
che non è sto genio)
Se il genere
“Horror” viene considerato già di serie B, è colpa di film come questo! Abbiamo
già detto delle copie su copie di copie di un successo, e quindi che hanno
fatto? Rec e il “falso documentario” ma
con la possessione diabolica! Uhhh che novità… Ormai hanno abusato di questa
tecnica che è una cosa incredibile. La madre della protagonista è stata
posseduta e ha ucciso tre persone e la figlia, cresciuta, va a Roma (!!! Povera
capitale!!!) per fare un documentario sull’esorcismo e nel frattempo andare a
trovare il genitore schizzato. Aiutata due pretini giovani che uniscono fede e
scienza (!!! Vuoi vedere che sto film ha finalmente risolto il dilemma???) assiste
a vari esorcismi, bal bla bla. Rassegna di luoghi comuni: qualunque cosa
pensate a quando vi dicono “esorcismo” ci sta: croci capovolte, gente che si
contorce, tagli e tagliuzzi sulle braccia, vocioni profonde da sgorgo del
water, tutto. Manco una cosa originale proprio per sbaglio. La sceneggiatura,
secondo me, è stata scritta così:
INTERNO: Ospedale
psichiatrico
La nostra protagonista nella scena
dell’Esorcista
INTERNO:
Scantinato
La nostra protagonista nella scena de
Il Rito
Perché
altrimenti non si spiega: come può uno sceneggiatore credere che quello che ha
fatto sia originale? Non può! Il finale poi, non è un finale, è una scena.
Rimane appeso! Il film non si conclude! Forse i produttori hanno detto «è troppo lungo» e il regista, invece di tagliare qua e là (come
è giusto che sia) ha tagliato il finale per fare prima.
«il
film è venuta un’ora e tre quarti, va bene?»
«no
non c’è bisogno, taglia gli ultimi quindici minuti e stiamo apposto».
03. 11-11-11 (2011, regia di Darren Lynn Bousman, tu si che ne hai fatte di schifezze)
Da dove
cominciare? È difficile… Perché questo film è, come dire… Una Merda! Ebbene si,
una Merda! Non c’è altro termine. Non è brutto, è di più, è noioso, senza
senso, inutile, non fa paura, è banale, una pubblicità progresso sulle
emorroidi è molto più coinvolgente.
Il
protagonista è uno scrittore di successo (mai visto in un film horror) che ha
perso moglie e figlio ed è entrato in una spirale depressiva-autodistruttiva. Che
decide di fare? Tornare a Barcellona ad assistere il padre morente (un
toccasana per la felicità, non c’è che dire). A casa con il padre-piedeinunafossa
c’è il fratello minore che è diventato un prete-santone-predicatore che tutti
amano e tutti vogliono, ma uno tenta comunque di seccarlo con la pistola. Anche
qui, la cosa più atroce, è il finale. Ma non tanto il finale come scena, ma la
“motivazione” del finale: cioè la data 11-11-11 è quella in cui si aprirà un
portale (!!! Il solito portale, ci manca solo l’allineamento dei pianeti o c’è
pure quella? Non ricordo) dal quale le creature demoniache potranno invadere e
conquistare il pianeta (che pallissime!!!). Il fratello del protagonista è
praticamente un messia del male (ma non era un prete tenerello??? Sorpresone) e il
protagonista, attraverso una serie di illogici e campati per aria ragionamenti
lo scopre e capisce (!!! Come???) che invece lui ha il compito di “proteggerlo”.
Praticamente un fesso. Si, beh… Il protagonista si piglia la coltellata del
sacrifico satanico al posto del fratello, i demoni se la filano incazzati e…
Finale a “sorpresa” del finale a sorpresa: il fratello voleva diventare il
famoso nuovo messia e la profezia dell’11-11-11 riguardava lo
scrittore-genio-idiota. Eh? Cioè? Che doveva proteggere il fratello pazzo, che
doveva essere lui il nuovo messia o cosa? Ammetto che nel finale il mio
cervello s’era preso una vacanza e, forse, sono io che non ho ben capito. Ma
non si può richiedere troppo a se stessi: tra 11 che compaiono in ogni dove, solite
profezie Maya, demoni incappucciati messi qua e la, dialoghi pseudo teologici
noiosissimi e pretenziosi, dopo un po’ la tua mente comincia a vacillare e a
spostarsi nel mondo dei sogni. Aspè… Vuoi vedere che “il portale” di cui sopra
era quello? Ma allora è un capolavoro sto film… Via in prima posizione della
classifica: ma che ** la parola è stata cancellata perchè troppo offensiva per chiunque di qualunque età, etnia, paese, religione **... Ehm, mi ricompongo.
02. Il cartaio (2004, “regia” di Dario
Argento)
Anzi no! Ma
come può essere definito un film questo? Come? C’è gente, poverina, che
considera Dario Argento (cioè, Dario Argento, quello con i capelli unti
incollati su quella fronte enorme e con una figlia con gravi disturbi della
parola) un regista. Non solo un Regista (che è già come dire “spazio ultima
frontiera”: fantascienza purissima), ma un Bravo Regista. Ma usiamo la
matematica: Bravo+Regista=Persona capace di narrare e coordinare che mette la
sua arte in favore di una pellicola. Ma se invece scriviamo
BravoRegista+DarioArgento cosa esce? Nulla, è un calcolo impossibile, il
computer si fonde e la calcolatrice cinese esplode! “La matematica non è
un’opinione” ed io ho dato l’equazione…
Ora, non sto
a dire di che parla o cosa, perchè con difficoltà ho cercato di rimuoverlo e
ora che ci sono vicino non posso perdere tutto, ma c’è una cosa che non
dimenticherò mai. Mai, in tutta la mia vita da spettatore, ho provato una
sensazione di così imbarazzo nel vedere un film! Mai. Io lo guardavo e mi
sentivo male. Non so, è come guardare uno che viene umiliato in pubblico e tu
stai li che un po’ lo vorresti aiutare ma non puoi. Uguale. Vedevo le scene,
vedevo gli attori “recitare” e pensavo «ma ma ma ma ma… Come? Cosa? Non
può essere!». Giuro, giurin giurello, proprio queste parole. Mai provata una sensazione di
imbarazzo per altre persone: come ci si può umiliare così?
E allora
perché non sta in prima posizione? Beh…
Signore
signori, arriviamo al fatidico numero uno… Quale sarà lo schifo della monnezza
del percolato della fogna sotto casa che manda continui olezzi di mefitici
batteri fecali???
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