Tutto cominciò nel
lontanissimo 1923 con il film Il Gobbo di Notre Dame
con Lon Chaney. Da quel film in poi, nacquero i Mostri della
Universal. La casa
produttrice con il nostro pianetone come logo, inaugura una lunga
serie di film con protagonisti i mostri più iconici della
letteratura ottocentesca e non: Dracula, Frankenstein, Uomo Lupo,
passando per la fanstascienza di Wells con L’Uomo Invisibile, poi
il Mostro della Laguna Nera, la Mummia. Senza contare la Sposa di
Frankenstein, e, appunto, il Fantasma dell’Opera.
Un universo cinematografico dai grandi numeri: 6 Dracula, 7 Frankenstein, 5 Mummie, 5 tra Uomini e Donne Invisibili, 5 Uomini Lupo e solo 3 Mostri della laguna. Ma sopratutto un universo assolutamente riconoscibile ed iconico! Il mostro di Frankenstein dalla capoccia geometrica al limite dell’illegale è invenzione del film del 1931.
La
Universal ci ha riprovato con la divertente saga con Brendan “faccia
da fumetto” Fraser, e con il divertente mashup caciarone
di Van Helsing.
Quest’ultimo, infatti, lo
potremmo definire una sorta di primo, embrionale, tentativo di crear
quello che, oggi con La Mummia,
è il Dark Universe.
Dopo
vari tentativi da ottant’anni a questa parte, la Universale decreta
il nuovo universo condiviso dei suoi “mostri” e lo fa partendo
dalla creature fatte di garze appese, sporche e puzzolenti.
Fa comunque strano,
è inutile negarlo, vedere Tom Cruise in un film dal titolo “La
Mummia”, cioè… Che ci fai li? E poi la Mummia è donna???
Cioè, si, ovvio che mummificavano anche le gentil donzelle, ma tu lo
zombie pieno di garze te lo immagini violento e cattivo, non una
fanciulla aggraziata. E poi perché ambientarlo in tempi moderni?
Dove sono le grandi esplorazioni archeologiche piene di mistero?
Ok, questo è quando
guardi il trailer! Il film,
fortunatamente, è un’altra cosa.
O, almeno, non è
brutto come si poteva rischiare, anzi, meno di due ore davvero che
scivolano via lisce come l’olio… O come il mercurio!
Già… Però,
prima, dobbiamo dire l’unico davvero imponente difetto del film: fa
di tutto, ma proprio di tutto, per non assomigliare alla Mummia
del 1999 con Brendan Fraser. Per questo Tom Cruise, per questo la
mummia donna, per questo i tempi nostri… Il fatto di non essere la
copia è di per se positivo, ma il problema è che si nota: si
avvicinano quel tanto che basta per non fare la copia.
Va, comunque aggiunto che, grazie ad un meraviglioso easter egg, la trilogia con Fraser e company entra di diritto nel Dark Universe ufficiale. Io lo spoiler lo metto nel link... Fate voi!
Va, comunque aggiunto che, grazie ad un meraviglioso easter egg, la trilogia con Fraser e company entra di diritto nel Dark Universe ufficiale. Io lo spoiler lo metto nel link... Fate voi!
Ma, ripetiamolo, il
film comunque sia funziona. Si, ci sono un paio di stonature: su
tutti proprio il nostro diversamente alto protagonista. Tom Cruise
non riesce ad essere il tipo simpatiaportamivia e le sue espressioni
lo fanno apparire più un ebete che un simpatico ganzo ammiccante. E
poi, purtroppo, la storiellina d’amore non ha dignità di esistere:
poco, poco, pochissimo avvincente e molto, molto, moltissimo stitica.
Ma vabbè…
Vabbè perché il
film è avventura, pura semplice, coinvolgente, avventura!
Te ne freghi di
dettagli narrativi (SPOILER: come faceva a sapere la Mummia che il
pugnale fosse stato nascosto dai cavalieri crociati in una chiesa
inglese??? FINE SPOILER) perché La Mummia
è proprio quello che ti aspetti: effettoni, azione, simpatia, un
pochino di horror leggero e basta!
L’idea
che la per là per là ti disturba ma che, poi, niente, la apprezzi,
è quella di vedere una specie di ammasso di cose buttate in mezzo:
mummia, faraoni, zombie, militari, Dr, Jekyll, cavalieri
crociati, catacombe inglesi.
Invece grazie a questo l’aria che si respira è quella delle creepy story degli anni ‘50 come Tales from the Crypt in cui tutto è concesso purché sia macabro, goticizzante e orrorifico.
Invece grazie a questo l’aria che si respira è quella delle creepy story degli anni ‘50 come Tales from the Crypt in cui tutto è concesso purché sia macabro, goticizzante e orrorifico.
Lo
stesso vale per il film: accetti tutto perché è pensato per
richiamare l’avventura passata, riuscendo ad adattarla a quella
presente.
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