28 marzo 2013

Guardate! è una rivista? è un libro? è un fumetto? No! è "Il Mostro Nell'Armadio

Si, ma che sarà mai sto mostro nell'armadio? Qualche maniaco sessuale che filma mentre ti scaccoli? Il regista di un ulteriore e pezzottissimo capitolo della saga di Boogeyman? Un mostro tenerello e sofficioso che vuole le nostre urla per fare energia? No... Per saperlo bisogna andare a leggere il link e aprire sto benedetto armadio!

23 marzo 2013

AVENGERS vs X-MEN VS 2: Nerditudine… Vieni a me! [Recensione]


Torniamo ad occuparci del materiale nerdologico per eccellezza:
chi:chi=chi:chi.
Ordunque. Ancora una volta quattro scontri, ma se contiamo che l’ultimo vale da solo quattro? Si perché è uno scontro moooolto interessante ai fini nerdiatici, mentre il primo è un po’ prevedibile, il secondo è inutile, il terzo mi ha appassionato perché amo il supereroe cieco. Allora…

17 marzo 2013

Total Recall: Atto di sforzo [Recensione]



1990… Ah… Il cinema aveva appena passato un grande momento: la trilogia di Ritorno al futuro, il nostro archeologo preferito aveva appena trovato nientepopòdimenoche il Santo Graal, piccoli gioielli del nostro immaginario. Ma era anche l’era della fantascienza violenta e cupa: sangue a morire (in effetti), secchiate di testosterone e muscolazzi, Robocop, Mad Max che scassa tutto, insomma, ET-telefonocasa-tenerello è stato solo un errore. E infatti Paul Verhoeven dopo il grande successo del “metàuomo-metàmacchina-tuttopoliziotto” che ti fa? Ti fa Atto di forza, che sembra più il titolo per un film drammatico sulla stitichezza, ma invece è un gran filmone di fantascienza, quella violenta ma tanto rassicurante, fatta di clichè e innovazione insieme, capace, con le sue scene, di lasciarti immagini indelebili. Voglio vedere chi non si ricorda delle “tre tette”!

E giustamente Hollywood, che non rischia di fare qualcosa di nuovo sennò pare brutto, decide , a distanza di 22 anni, di fare un bel remake. “Bel” per modo di dire…

9 marzo 2013

AVENGERS vs X-MEN n°4: Cantami o Viaggiatore l’ira funesta che infiniti lutti addusse agli Avengers [Recensione]



Spero che Omero mi perdoni l’arditissimissima storpiatura del suo verso tradotto dal Vittorini, ma quando-ce-vo-ce-vo!
A questo giro Ciclope non c’entra niente!
Scriverlo così, sulla tastiera, mi fa venire crampi alle dita, ma è vero. 
Insomma, avevamo lasciato la nostra pallida imitazione di leader megalomane leggermente incazzato e desideroso di fare il cul… Ehm, di vendicarsi dei Vendicatori attraverso una bella vendetta. Ma quello dice due frasi buttate lì per fare il figo come Fonzie (Hey!) ma, alla fin fine, non fa granché.
Il grande rompipile della storia è Namor, personaggio che già da solo suscita la simpatia di un vigile urbano che fa una multa.
Allora…
Sparsi in giro i cinque della Fenice, che sembrano sempre di più una versione rossa e gialla dei Kiss, cercano gli Avengers che, nel frattempo, hanno iniziato una mega partita a nascondino. Peccato che Cap. e i suoi non siano proprio degli assi dell’occultamento e dopo una sola pagina si fanno beccare!
E che succede? 

2 marzo 2013

Scream 4: Il remake che è un rebooth che fa da sequel del secondo sequel del primo film [Recensione]



Confesso che non sono perfetto. «Il mio unico difetto è la modestia» come diceva il caro Wilde. Ho i miei limiti, e uno di questi è Wes Craven. Mi piace, e beh?! Problemi?
È pur vero che ultimamente non è ha azzeccata una: prima Cursed, un film utile quanto la carta igienica ruvida, poi ha fatto My soul to take, il cui titolo migliore era “Gabbia di matti” visto che non c’è un personaggio che sembri normale. Così piccolo piccolo, tra l’incuriosito e il prevenuto-seccato (dopo dieci anni ancora uno Scream? E che palle!) mi son deciso e ho visto Scream 4. Ok, è ben lontano dall’essere un capolavoro (ovviamente stiamo parlando di Craven, che non è solito fare capolavori, e stiamo parlando in un quarto capitolo di una saga horror, quindi ancora più lontani dall’essere capolavoro visto che non lo erano i primi tre), ma per essere un film horror-thriller non è affatto male. Diciamo che una sua dignità d’esistere se l’è conquistata, meh.

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