9 marzo 2013

AVENGERS vs X-MEN n°4: Cantami o Viaggiatore l’ira funesta che infiniti lutti addusse agli Avengers [Recensione]



Spero che Omero mi perdoni l’arditissimissima storpiatura del suo verso tradotto dal Vittorini, ma quando-ce-vo-ce-vo!
A questo giro Ciclope non c’entra niente!
Scriverlo così, sulla tastiera, mi fa venire crampi alle dita, ma è vero. 
Insomma, avevamo lasciato la nostra pallida imitazione di leader megalomane leggermente incazzato e desideroso di fare il cul… Ehm, di vendicarsi dei Vendicatori attraverso una bella vendetta. Ma quello dice due frasi buttate lì per fare il figo come Fonzie (Hey!) ma, alla fin fine, non fa granché.
Il grande rompipile della storia è Namor, personaggio che già da solo suscita la simpatia di un vigile urbano che fa una multa.
Allora…
Sparsi in giro i cinque della Fenice, che sembrano sempre di più una versione rossa e gialla dei Kiss, cercano gli Avengers che, nel frattempo, hanno iniziato una mega partita a nascondino. Peccato che Cap. e i suoi non siano proprio degli assi dell’occultamento e dopo una sola pagina si fanno beccare!
E che succede? 
«Trovati! Mò tocca a voi contare!»
Ovviamente a botta di teckell di superpoteri negli stinchi superpalestrati tutti giù a gonfiarsi di mazzate. Ma l’ultima volta, ricordiamoci, si era (ri)unita agli Avengers la mega-super-stra-mutante Scarlet. In questo ennesimo mazziatorio, Magik, sentendo i crampi dietro le orecchie, si gira e si ritrova la tettuta mutante in fase di attacco: Magik dura poco. Allora interviene Emma Frost che si fa prendere dalla menopausa precoce e inizia a surriscaldarsi in un tripudio di fuoco e fiamme. Scarlet sarà forse in pericolo?!?! Noooo! Meno male che Occhio di Falco decide di intervenire (!!!). Ma dico io: stanno per scontrarsi due delle più potenti mutanti del mondo e arrivi tu, che l’unica cosa che sai fare è vincere sempre le gare a freccette con gli amici del bar, a risolvere la situazione? E infatti finisce zampe all’aria: no, non muore, ma si procura ustione di millemillesimo grado.
Idiota!
Ma lo scontro a cui abbiamo appena assistito era un piano di Tony “Iron Man” Stark: visto che non gli è bastato fare danni spezzettando Fenice, continua con le sue idee geniali e manda i suoi (!) amici (!!) a rischiare la vita (!!!) per poter così raccogliere maggiori dati sui nemici (ma vaff…). Gli viene pure una crisi isterica tipica da dama dell’ottocento e Pantera Nera ci tira un bel coppino in faccia per farlo smettere.
Vabbè, il senso, però, è questo!
E adesso che si fa? Piano malefico: visto che ai cinque della Fenice viene la tremarella quando vedono Scarlet, Dottor Strange smercia delle collanine magiche (a  buon prezzo) che camuffano chiunque li indossi nella tettortuta mutante. Quindi… Ancora a dare mazzate per mettere ad Iron Man e a Pantera Nera di giocare agli scienziati. Scontri, esplosioni, fuoco, prigionieri di guerra da ambo le parti e gli Avengers che cadono come mosche.  Cominciano però i dissidi in casa Fenice: utilizzare o meno il servizio buono, la tavoletta del gabinetto alzata o abbassata, Ciclope che prova ancora a fare l’illuminato statista e Namor a cui sta cosa non va genio. Conosciuto per la personcina calma ed equilibrata che è, Namor vuole uccidere e distruggere tutto! Allora arriva Emma Frost, anche lei conosciuta per la serenità che emana da tutti i diamanti, e aizza il principe degli abissi contro l’incompetente monoculare capo. E qui scopriamo che il detto “tira più un pelo di (BIP) che un carro di buoi” è valido pure nell’universo Marvel:  col fare da cinciallegra nel periodo dell’accoppiamento, Emma, ficca tre metri di lingua nella trachea di Namor comunicandogli telepaticamente che Hope (la rompipalle) è nascosta Wakanda, il regno di Pantera Nera.
Ma quel vestito pieno di buchi? Poverina, si è rotto in battaglia, forse... Forse...
Nel frattempo, per non stare a girarsi i pollici, Iron Fist porta Lei Kung il tonante (ma solo quando ha le coliche) a conoscere Iron Man per un caffè. Che si fa? «Nascondiamo Hope nella città mistica-magica-introvabile di K’Un Lun e facciamola addestrare dal Tonante di cui sopra a contenere il potere di Fenice». Bòn, Lei Kung ha già «scavato un buco nell’ingranaggio celestiale» (!!!) per piantarci dei pomodori pachino e creare un portale mistico: manco il tempo di salutare che Hope e Wolverine sono già li a fotografare le rovine antiche e a comprare souvenir. Quali altri Avengers andranno? Nessuno! Un messo di Pantera Nera arriva tutto trafelato: «ehm, scusate il diturbo… Siamo nel cuore dell’Africa… È normale che un’immensa parete d’acqua si diriga verso di noi?». Namor urlando «guerra!» è venuto a negoziare pacificamente la resa: morti affogati o sbudellati?
Wakanda e i Wakandesi (??? Boh?) cadono sotto le goccioline di Namor. Pantera Nera è incazzato, uhm, nero e insieme agli Avengers vanno ad attaccare Namor.
E Namor? Urla il suo «Imperius Rex», ma quelli non ci sentono e lo percuotono selvaggiamente con pungi, martelli, calci in faccia, giusto per fargli fare una figura di merda. Hulk rosso arriva col fare da guappo e Namor gli spezza il braccio, giusto per chiarire. 
Ancora li a dire «sono un Homo Superior! Sono il tuo re!» e Namor non capisce che se tira ancora un poco la calzetta finisce che la rompe. E infatti arriva Scarlet! Che può succedere? Namor a terra! E giusto per inveire La Cosa ci tira pure un calcio: «e questo solo perché sei tu»! Ahhhh! Soddisfazione!
Ma Ciclope e i suoi galoppini-alleati non è che se si fanno desiderare troppo, e pure loro arrivano a Wakanda. Stanno là là per darsi di nuovo mazzate a non finire che un fuoco enorme si sprigiona da Namor e va a colpire i suoi compagni. Dici «mo si saranno indeboliti!?». Manco per niente perché il potere di Namor si ridistribuisce nei suoi compagni rendendoli ancora più forti. Mentre tutto questo sta succedendo gli Avenger approfittano del “buco” per filarsela a K’Un Lun.
Ciclope sta li ad incazzarsi quando comincia a sentire una vocina: non è la sua coscienza (seh, figurati), la sua schizofrenia non è ancora peggiorata, ma è il caro vecchio Professor X:
«Scott… Datti una calmata…»

«Ma che vuoi pelatone? Fatti i fatterelli tuoi»

«Scott… Conta fino a dieci prima di fare stronzate…»

«Se mi vuoi bene stai al mio fianco… e punta quegli occhietti stretti-stretti da un’altra parte»

«Ultima chance… fermati o ti fermerò io..» Tiè tiè.
Ciclope mi ha fatto incazzare il pelatone!

Nessun commento:

Posta un commento

http://viaggiopernerdopolis.blogspot.it/