Eravamo
l'Ingegnere ed Io a discorrere cosa sarebbe stato d'uopo comprare con le nostre
modeste finanze nell'universo mega-enorme-giga-fantastilionico dei fumetti... Eh,
beh... Il mese di Novembre è il mese nero del mio portafoglio: ogni volta che
lo apro caccia un lamento di dolore che mi fa fare brutta figura
dall'edicolante che mi guarda strano e fa «tutto bene?» ed io con
noscialance tipica di uno che l’ha appena mollata nell’ascensore rispondo «ehm, questo me lo puoi mettere da parte?». Ma alcune cose hanno
la precedenza… Bene… L’Ingegnere era una brava persona, calma ed equilibrata,
prima che arrivassi io. Con fare da guappo gli ho regalato un fumetto
dicendogli «questo è Superman, non so se ti piace, io non lo
sopporto». Fu così che cominciò la sua dipendenza, alla ricerca di una
dose di celluloide e supereroi da fumetteria in fumetteria, passando per
bancarelle e siti di vendita per corrispondenza, coinvolgendo anche la
fidanzata in torbidi acquisti sottobanco di rari numeri 0 e 1. E cosa è
successo in uno di quest’ultimi acquisti di fumetti? L’Ingegnere ha detto no!
Come l’uomo del monte. Ed io a insistere e quello niente!
«Guarda
che sbagli! È bello!» «No!» niente, non c’è l’ho fatta!
Anche se in lui percepisco un cedimento…
Dico ciò
perché ho provato a convincere l’Ingegnere a leggersi AvX 1 perché, ebbene si, è
bello davvero!
Non stiamo
ovviamente parlando di un capolavoro assoluto dell’umanità, è ovvio, ma mentre me
lo leggevo ero tutto sorrisi e ammiccamenti, che la mia ragazza, da brava
Psicologa, mi guardava con già la diagnosi fatta.