«Io sono il Viaggiatore… E credo nel
fitness!».
So che sono
di parte, come negarlo? Mi piacciono i film del caro
Michael-EsposioneOvunque-Bay. Si, è vero… Alcuni sono un po’ brutti (Pearl Harb… Coff coff), altri, per
quanto belli sono un po’ troppo infarciti dell’american life (Armage… Coff coff), e aihmè, alcuni un
po’ noiosi (Transofmers l’era dell…
Coff coff)… Ma, tra alti e bassi, una cosa non cambia: i film che fa sono
sempre coinvolgenti, girati con straordinaria maestria e visivamente sontuosi.
Questo è Michael Bay: un confezionatore! Un grande confezionatore, sa come
narrare con creatività visiva e, seppur nell’campo dell’industria
hollywoodiana-semprelastessaformula, capace anche di cercare nuovi stratagemmi
visivi per narrare.
Questo,
però, era prima di Pain & Gain.
Ma, purtroppo, vale anche dopo lo stesso (Transofmers l’era dell…
Coff coff)…
Sinceramente
non sembra un film di Bay, non per la visività, al massimo dei livelli, ma per
il contenuto: di solito, noi siamo abituati ad esplosioni, battute piene di
cazzimma, testosterone e donne-fotomodelle, patriottismo USA spicciolo e qui…
Lo stesso! Ma assolutamente rovesciato nelle intenzioni: tutti i “temi” (che
parolone esagerato) cari a Bay sono rovesciati. Quando dico che non sembra un film di Mr.
Esplosione è un complimento al film e allo stesso Bay: il caro Michael erano
anni che voleva giarare sto film, ma non glielo facevano fa; «meh, fai un’altro Transfomers e te lo produciamo», «coraggio, fai esplodere il marmo e, giurin
giurello, ti diamo i soldini per realizzare il tuo film», e quindi son
passati anni, ma Michael non demorde, ci crede nel film e alla fine la spunta.
Si potrebbe dire che questo è il film “personale” di Michael Bay, l’unico che
ha sempre voluto fare. E com’è il risultato?
Una commedia
nera e surreale, talmente assurda, ma talmente assurda, che lo sceneggiatore
sta a ricordarti un paio di volte che il film si ispira a fatti realmente
accaduti… Perché sembra la trama di un film! (appunto). Il non-sense regna sovrano,
specialmente nel cortocircuito del fatto che sia una storia vera, che quei
cogl#@§i dei protagonisti hanno davvero fatto tutte le caz@%+e possibili per
dimostrare di essere tali.
L'aspetto è proprio da medico, si si |
La trama,
quindi si presta per fare parodiare una serie di contraddizioni della vita
statunitense: culturismo, santoni motivazionali, religiosità esasperata e solo
formale, e, soprattutto il mito del Sogno Americano. Si, perché, quest’ultimo è
ridotto alla mera ricerca facile dei soldi, non è il faticare onestamente a
dare i risultati, ma fare ogni cosa lecita e non… “Il fine giustifica i mezzi”.
I personaggi parlano sempre di patriottismo, di amor di patria, ma agiscono
completamente nel verso opposto a questi ideali. Tant’è che Lugo si fa pure i
punti per la realizzazione dei suoi obiettivi. Il punto 3, «migliorare il mondo», si traduce in un’esibizione di soldi, donne,
arroganza, feste e festini, droghe che più ti scassano meglio sono. Il Robin
Hood palestrato diventa lo sceriffo di Notthingham ancora più impazzito. Fonte
di grasse risate è come Michael racconta il bodybuilding: macismo e parvenza di
omosessualità nascoste dal culto ossessivo del corpo e della forma fisica che,
però, non si traduce in forza reale, ne in espressione di caparbietà
nell’ottenere risultati. Anche li, si cerca la via più facile: steroidi. Il
personaggio di Adrian infatti ha problemi con l’azienda di famiglia, al mattino
il manganello non potrà randellare nessuno. Non solo, qual è il covo dei
palestratissimi criminali? Un deposito di oggetti erotici per omosessuali:
chiappette di gomma e dildo giganti ovunque. Si, magari, non è innovativo il
binomio body builder e omosessualità, ma qui è tutto rafforzato da questa
credenza quasi religiosa nel fitness come stile di vita: il che è già ridicolo
di suo.
Si, ma non sei bello almeno... |
CONVERTITEVI!!!! |
È tutto così
assurdo che ti diverte e t’intrattiene per tutto il tempo, lasciandoti
incredulo quando i protagonisti vogliono cambiare la motosega difettata e
sporca di sangue al negozio semplicemente esibendo lo scontrino.
Vabbè… Non
dilunghiamoci… Per cogliere questi ed altri elementi non resta che buttarsi a
capofitto nel pieno non-sense, lasciando a casa (e se già ci state, portatelo
nell’altra stanza) il giudizio da critico cinematografico serio e per godersi
un’assurda follia divertente.
E voi?!?! Ora credete nel fitness?!?!?!
Il vero trio di geni criminali |
Nessun commento:
Posta un commento