Si, chi se ne frega, lo diciamo subito: Deadpool è uno dei migliori
film da qualche anno a questa parte! È inutile che ce la raccontiamo! Si ci
saranno quelli che diranno «ma no, così
non va bene, troppo ridicolo, quella cosa non va bene, quell’altra nemmeno»
(ma immaginatelo detto con una vocina da suorina smilza mentre legge il libro
di preghiera), non fa nulla! Sono riusciti nell’impossibile!
Irriverente, dissacrante, divertente, emozionante, coinvolgente e
assolutamente il film che ogni fan avrebbe voluto. È vero… Il pericolo di tonfo
stratosferico e porcheria cinematografica capace di brutalizzare un grande
personaggio era altissima, ai massimi livelli. Ma dopo lo scampato pericolo,
ecco che siamo lì, nerd ancora più contenti.
Diciamocelo in confidenza: è ovvio che qualcosa non è proprio come ce
la siamo immaginata (tipo il doppiatore, ma non è colpa della produzione…
Grazie traduzione italiana!), ma, andiamo, va benissimo così. Le scelte prese
erano necessarie alla trasposizione!
Tradurre a film la complessità del fumetto, era una cosa impossibile!
Come fai a mettere sullo schermo le battute metanarrative di Deadpool? Beh, loro
ci sono riusciti, e lo hanno fatto con il cinema. Non voglio fare l’elenco
degli easter egg (che sennò si perde il gusto di notarli) ma mettere in evidenza
elementi (come l’immagine di Ryan Reynolds-Lanterna Verde) o, addirittura
citati palesemente (l’action figure del tristissimo Deadpool di Wolverine Le
Origini), fanno quello che fa la didascalia nel fumetto: ti rimandano
costantemente e prepotentemente nel mondo dei cinecomics Marvel!
Si perché la cosa saggissima che hanno fatto è stata quella NON di
parodiare i fumetti Marvel, ma il cinema Marvel. Dopotutto il nostro caro e
meraviglioso DP nei fumetti prende per le chiappette i fumetti Marvel. Il
medium che parodia, cita, autocita, rimanda al medium stesso… Vuoi che sia il
fumetto, vuoi che sia il cinema, oh, ci son riusciti!
Assistiamo estasiati alla follissima folle mente disturbata di
Deadpool!
Nonostante il film sia sovraccaricato di tutto ciò che sia possibile
parlando di Deadpool riesce a mantenersi in equilibrio, senza strafare!
Pensiamo alla schizofrenia di DP: ok, nel film non è onnipresente come nella
serie di Daniel Way, ma non poteva essere altrimenti, avrebbero rischiato di
creare solo confusione; la metanarratività è dosata con maestria, sarebbe stato
assurdo vedere DP continuamente rivolto in camera e avrebbe stancato troppo.
Quindi si, sembra assurdo affermalo per il film di Deadpool, ma,
cavolo, la Misura è ciò che rende il film un filmone esageratamente film!
E poi… Diamine! È divertentissimo! Le gag non sono buttate lì solo per
strappare una risata, no, sono gag e battute alla Deadpool, coerenti con la
storia, con il personaggio, con le situazioni e, cosa davvero grandiosa, anche
con le scelte registiche! Se il fumetto gioca con il layout, con le vignette,
con i baloon, è ovvio che il cinema lo faccia con le riprese, le inquadrature,
il montaggio.
Uscito dal cinema ero silenzioso, assorto, anche accigliato… Sembrava
che il film non mi fosse piaciuto… Ma no, quello non era il momento dello
sconforto, quello era il momento di quiete prima della tempesta, prima dell’esplosione
nerdiatica di soddisfazione!!!
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