6 dicembre 2014

47 Ronin: ovvero come guardare una serie tv concentrata in un film [Recensione]

Comincio subito col dire che sarà una recensione molto breve.
Perché?!?! Perché, al contrario dei produttori di sto film, non voglio ammorbare i miei lettori con interminabili descrizioni fine a loro stesse.
Un commento preliminare si deve fare: questo film è giapponese tanto quanto la bandiera degli USA.
Non è bastata l’atomica del ’45 per attaccare la cultura giapponese, no, gli americani hanno cominciato ad usare le armi culturali di massa. E dire che un pochino ci avevano provato con L’Ultimo Samurai. Diamine, è più rispettoso il Pearl Harbour di Michael Bay!
Ma, come al solito, meglio andare con ordine.
Il più grande problema è che è un film totalmente, ma totalmente, slegato al suo interno: un insieme di diversi segmenti narrativi ben definiti, scanditi, con tanto di climax e finale a chiudere ognuno di esso. Sembra vedere più puntate di una serie tv una di fila all’altra. Ma se tu ti vedi una serie anime senza fare pause, non è che è come se ti stessi vedendo un film! Ma lo sceneggiatore di 47 Ronin non sembra averlo capito. Ho detto “anime” perché vedere il film non può non farti pensare all’animazione giapponese, o almeno, alla versione americanizzata dell’animazione giapponese.
La questione, infatti, è sempre la stessa: perché gli americani si sentono in diritto di fagocitare ogni cultura, digerirla ed evacuarla come meglio credono? Far un film sulla mitologia nipponica e farlo con rispetto, attenzione e criterio, è un’impresa difficile pure per un giapponoide che fa parte di quella cultura, figurati per uno yuppie cresciuto pane e John Wayne.
Ma lo stesso vale per ogni film simile: si pensi al Gladiatore, che di “romano de Roma” teneva solo le comparse (e manco!), o, ancora peggio, al povero Troy, in cui la cara vecchia Iliade è stata totalmente reinterpretata in chiave political correct (non ci piaceva un Brad bisessuale, evidentemente). Anche perché il protagonista è occidentale (si, avrà un po’ di caratteri orientali il caro Keanu, ma è pur sempre canadese) ed è stato scelto così sennò il pubblico statunitense, mica se lo andava a vedere un film di sto tipo. E perciò si son inventati il fatterello che lui è un “mezzosangue” dalle origini non proprio chiarissime… Tipo Anakin… Ma moooolto meno figo.  
C'ha pure la spada laser...
Quindi, si, ennesimo esperimento hollywoodiano di cultura straniera “tarallucci e vino” e stereotipi: il concetto di “onore” giapponese ridotto a spicciolo pretesto per cacciare fuori l’altro stereotipo del medioevo nipponico, l’harakiri. Che poi… Visto che i 47 (non-più-così-tanti-che-schiattano) Ronin uccidono un tiranno imbroglione vengono perdonati del loro tradimento… Oh… Che bello! E qual è la ricompensa per aver buttato il sangue per due pallosissime ore? Suicidarsi con onore… Che tenerezza… Aspè… Ma no!
Come dicevo… Superficiale e inutilmente retorico. Anche perché il “paria” Keanu alla fine, pur non avendo diritto alcuno di essere un samurai (e men che meno un ronin visto che il padrone non lo ha mai avuto) gli viene concesso di suicidarsi allegramente insieme a tutti.
Frasi prese dal bignami dello sceneggiatore buttate li a caso per far vedere che i samurai erano uomini fighi e di poche parole: «ora vedo solo un samurai davanti a me» il che ti fa scendere i cogl… latte alle ginocchia.
I Magnifici 7... Ehm... 8... 9... 10... 11...
La tigre e il dragone, fantastico filmone, ha causato fin troppe vittime nel cinema, e così, appena l’ambientazione diventa orientaleggiante ecco li che ti buttano dappertutto piroette impossibili e drappi volteggianti.
Come al solito un fracassone videogioco di scene ed effetti che ti conducono ad un’interminabile finale che stenta sempre ad arrivare e tu stai li a boccheggiare e pensare «vabbè mo è finito» e invece devi sorbirti un altro “finale” ed un altro ancora! E quando pensi stiano arrivando i titoli di coda, ecco spuntare un altro finale. E mentre ti inginocchi con reverenza, ti apri la camicia e ti punti una lama all’addome mentre un tuo amico ti punta il collo con una katana, ecco arrivare l’agognato  e definitivo finale. Ma ormai è troppo tardi. Ti sei disonorato vedendo il film e l’unica cosa da fare è l’harakiri.
A proposito di “luoghi comune”…

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