Comincio subito
col dire che sarà una recensione molto breve.
Perché?!?!
Perché, al contrario dei produttori di sto film, non voglio ammorbare i miei
lettori con interminabili descrizioni fine a loro stesse.
Un commento
preliminare si deve fare: questo film è giapponese tanto quanto la bandiera
degli USA.
Non è bastata
l’atomica del ’45 per attaccare la cultura giapponese, no, gli americani hanno
cominciato ad usare le armi culturali di massa. E dire che un pochino ci avevano
provato con L’Ultimo Samurai.
Diamine, è più rispettoso il Pearl
Harbour di Michael Bay!
Ma, come al
solito, meglio andare con ordine.
La questione,
infatti, è sempre la stessa: perché gli americani si sentono in diritto di
fagocitare ogni cultura, digerirla ed evacuarla come meglio credono? Far un
film sulla mitologia nipponica e farlo con rispetto, attenzione e criterio, è
un’impresa difficile pure per un giapponoide che fa parte di quella cultura,
figurati per uno yuppie cresciuto pane e John Wayne.
Ma lo stesso
vale per ogni film simile: si pensi al Gladiatore,
che di “romano de Roma” teneva solo le comparse (e manco!), o, ancora peggio,
al povero Troy, in cui la cara
vecchia Iliade è stata totalmente reinterpretata in chiave political correct (non ci piaceva un Brad bisessuale,
evidentemente). Anche perché il protagonista è occidentale (si, avrà un po’ di
caratteri orientali il caro Keanu, ma è pur sempre canadese) ed è stato scelto
così sennò il pubblico statunitense, mica se lo andava a vedere un film di sto
tipo. E perciò si son inventati il fatterello che lui è un “mezzosangue” dalle
origini non proprio chiarissime… Tipo Anakin… Ma moooolto meno figo.
Quindi, si, ennesimo esperimento hollywoodiano
di cultura straniera “tarallucci e vino” e stereotipi: il concetto di “onore”
giapponese ridotto a spicciolo pretesto per cacciare fuori l’altro stereotipo
del medioevo nipponico, l’harakiri. Che poi… Visto che i 47
(non-più-così-tanti-che-schiattano) Ronin uccidono un tiranno imbroglione
vengono perdonati del loro tradimento… Oh… Che bello! E qual è la ricompensa per
aver buttato il sangue per due pallosissime ore? Suicidarsi con onore… Che
tenerezza… Aspè… Ma no!
C'ha pure la spada laser... |
Come dicevo…
Superficiale e inutilmente retorico. Anche perché il “paria” Keanu alla fine,
pur non avendo diritto alcuno di essere un samurai (e men che meno un ronin
visto che il padrone non lo ha mai avuto) gli viene concesso di suicidarsi
allegramente insieme a tutti.
Frasi prese dal
bignami dello sceneggiatore buttate li a caso per far vedere che i samurai
erano uomini fighi e di poche parole: «ora
vedo solo un samurai davanti a me» il che ti fa scendere i cogl… latte alle
ginocchia.
I Magnifici 7... Ehm... 8... 9... 10... 11... |
La tigre e il dragone, fantastico filmone, ha causato fin troppe
vittime nel cinema, e così, appena l’ambientazione diventa orientaleggiante
ecco li che ti buttano dappertutto piroette impossibili e drappi volteggianti.
Come al solito
un fracassone videogioco di scene ed effetti che ti conducono ad
un’interminabile finale che stenta sempre ad arrivare e tu stai li a
boccheggiare e pensare «vabbè mo è finito» e invece devi sorbirti un altro
“finale” ed un altro ancora! E quando pensi stiano arrivando i titoli di coda,
ecco spuntare un altro finale. E mentre ti inginocchi con reverenza, ti apri la
camicia e ti punti una lama all’addome mentre un tuo amico ti punta il collo
con una katana, ecco arrivare l’agognato e definitivo finale. Ma ormai è troppo tardi.
Ti sei disonorato vedendo il film e l’unica cosa da fare è l’harakiri.
A proposito di “luoghi comune”…
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