31 ottobre 2016

True Horror Story 01: la vera storia della famiglia Perron, The Cojnuring

Il Film The Conjuring – L’Evocazione del 2013, diretto da James Wan e con protagonisti Patrick Wilson e Vera Farmiga, è stato un enorme successo al botteghino, tanto che i produttori hanno realizzato uno spinoff Annabelle (che, si insomma...) e un seguito The Conjuring 2 – Il caso Enfield. Il film racconta una delle tante indagini paranormali dei coniugi Ed e Lorraine Warren, demonologi e ricercatori, fondatori, nel 1952, della New England Society for Psychic Research e proprietari del loro personale museo sull’occulto che racchiude numerosi oggetti posseduti o maledetti.
Ma The Conjuring non è solo un buon film horror, ma si ispira a fatti realmente accaduti o, quanto meno, ad eventi vissuti in prima persona dalla famiglia Perron: ecco la loro storia.


Parliamo dunque de: La fattoria di Harrisville.



I PROTAGONISTI

La famiglia Perron è formata da Carolyn e Roger e dalle loro cinque figlie Andrea, Nancy, Christine, Cindy e April. Nel gennaio del 1971, con il desiderio di crescere le figlie in un posto tranquillo, i Perron si trasferirono a Harrisville nel Rhode Island, in un’antica fattoria con ben 14 camere, la tenuta di Old Arnold Estate. Questa antica magione fu costruita nel 1736 e abitata da ben otto generazioni, le cui vite sono state funestate da eventi terribili e macabri: documenti ufficiali dell’epoca attestano due suicidi per impiccagione, un suicidio per avvelenamento, due annegamenti e la scomparsa di quattro donne, morte congelate, hanno sicuramente contribuito a rendere la Old Arnold Estate un luogo non particolarmente allegro.
Quando la famiglia arrivò a casa per la prima volta, i vecchi inquilini stavano finendo di fare i bagagli per la sciare quel luogo, e da subito iniziazioni i primi eventi inquietanti. Appena arrivati tre delle cinque ragazze video un’ombra dalle fattezze umane, ferma in un angolo intenta  guardarli. I genitori non diedero peso alle parole delle figlie, grave errore.

In seguito, la più piccola delle ragazze, April, disse di aver fatto amicizia con uno spirito chiamato Manny. Ancora una volta i coniugi Perrons non diedero peso a queste “fantasie” della piccola Aprile, pensando che Manny fosse l’amico immaginario che molti bambini creano. Carolyn e Roger non rimansero a lungo d questo avviso: Manny cominciò a farsi sentire da tutti, anche dai genitori attraverso rumori, tonfi, sospiri profondi, aprendo e chiudendo porte e spostando oggetti nella camera delle due bambine più piccole. Incuriosito, Rogen realizzò alcune ricerche, scoprendo che un altro proprietario della casa, Johnny Arnold, si era suicidato nell’abitazione nel ‘700.
La famiglia Perron pensò che Manny fosse lo spirito benevolo di Johnny che volva proteggere e vegliare su di loro, infatti la presenza non causò mai danni ne agli oggetti, men che meno alla famiglia stessa. Era anche uno spirito “timido” tant’è che si mostrava solo a Cindy ed April, le due bambine più piccole, ma non appena aveva anche solo un minimo contatto visivo con altri membri della famiglia, spariva nel nulla, così come tutte le attività paranormali.

Queste prime manifestazioni, dunque, erano innocue, la stessa Carolyn ha dichiarato che «La cosa più difficile era che non capivamo», soprattutto in base a quello che avvenne dopo.



I FATTI

Ma queste entità benevoli non rimasero a lungo così ben volute dalla famiglia. Una notte, mentre la casa era silenziosa e sprofondata nel sonno nella stanza delle ragazze, una presenza afferrò loro le gambe da sotto le coperte cominciando a strattonarle. Evento che continuò anche per altre notti successive. Non solo, le manifestazioni paranormali cominciarono a farsi sempre più inquietanti: porte sbattute con violenza e urla strazianti di bambini. Ma forse gli eventi più disturbanti non potremmo mai conoscerli. La famiglia Perron si è sempre rifiutata di raccontare cosa abbia fatto loro una delle presenze più malefiche della casa: Andrea, una volta cresciuta disse «diciamo solo che in casa c’era uno spirito maschile molto cattivo con cinque piccole ragazze». Inquietante ciò che possiamo solo immaginare.

Ma senza dubbio, la famiglia mai dimenticherà lo spirito di Bathsheba la strega.

Ciò che conosciamo di Bathsheba Sherman è ha vissuto nella tenuta nel 19esimo secolo ma molto è destinato ad essere condizionato dl folklore locale: sembra che le abbia perso tutti i figli ancora molto piccoli, alcuni dicono che invece sia morta di vecchiaia, altri che era coinvolta in sacrifici umani e, in particolare, in quello dei suoi figli, ma ciò che divenne fatto di cronaca è comunque molto inquietante e macabro. Quando era una giovane donna, Bathsheba ebbe in cura un piccolo bambino (alcuni sostengono fosse suo figlio) che morì in circostanze poco chiare: dopo un esame del corpo del piccolo venne rinvenuto un ago che era stato infilzato alla base del cranio, portando il bambino a morire per le convulsioni. Bathsheba fu accusata di omicidio colposo, ma a causa della mancanza di prove il caso fu abbandonato. Tuttavia, tutti nella zona la consideravano colpevole dell’accaduto. Essendo una donna molto bella e desiderata da gli uomini, dopo la morte del bambino cominciò a circolare la voce che Bathsheba aveva sacrificato il piccolo al diavolo per ottenere la bellezza eterna. La gente del posto, molto religiosa, decretò, dunque, che Bathsheba fosse una strega. Sembra che Bathsheba morì suicida, impiccandosi ad una trave del fienile, nel 1885. Il medico legale stilò una nota nel suo rapporto affermando che non aveva mai visto niente di simile: sembrava che il suo corpo di Betsabea si fosse trasformato in pietra.

La prima manifestazione che si può ricondurre alla strega avviene in cantina: Roger, sceso per sistemare si sente accarezzare delicatamente sul collo. Potrebbe essere il vento. Se non fosse che ogni qualvolta scendeva in cantina, Roger percepiva sempre il tocco della carezza sulla nuca.

Ed e Lorraine Warren investigarono nella tenuta ormai di proprietà dei Perron dal 1973 al 1974, messi in contatto con la famiglia, tramite un gruppo di studiosi del paranormale di Rhode Island e da subito capirono che l’entità malvagia fosse quello della strega. Andrea Perron racconta: «la Signora Warren è entrata a casa nostra senza sapere nulla, è entrata in cucina e ha detto ‘Sento un’oscura presenza, e il suo nome è Bethshabea’». I Warren sostenevano che Bathsheba si fosse tolta la vita per restare per sempre nella casa.

Secondo Lorraine lo spirito aveva preso di mira in particolar modo la signora Perron, specialmente per un inquietante evento che ha come protagonista Carolyn: mentre era seduta sul divano, la donna sentì improvvisamente un forte dolore al polpaccio, andando a cercare con lo sguardo la fonte del dolore, vide sulla gamba il segno di una ferita, un cerchio perfettamente concentrico, come se un grande ago le avesse infilzato la pelle.

Gli sforzi dei Warren si concentrarono sulla strega Bathsheba: secondo Lorraine la madre era il bersaglio preferito perché la strega desiderava e essere l’unica donna della casa, voleva sostituirsi a Carolyn per restare accanto a Roger e ai bambini (la suo “nuova famiglia”), considerandosi ancora la padrona di casa. Un giornale locale, il Providence Journal, nell’agosto del 1977 racconto un episodio riportato da Carolyn: «La Signora Perron ha detto che un giorno si è svegliata prima dell’alba e ha trovato un’apparizione accanto al suo letto, la testa di una vecchia donna che pendeva da un lato su un vecchio vestito grigio, e una voce riecheggiava ‘Esci! Esci! Ti farò uscire con la morte e con l’oscurità!’».

Ma l’evento più terribile doveva ancora accadere.



L’ESORCISMO

Lo spirito della strega prese possesso del corpo della povera Carolyn. L’unica soluzione era un esorcismo. Oltre ai coniugi Warren erano presenti un prete e una medium che assistettero ad una tortura terribile per Carolyn: durante il difficile esorcismo, la donna parlava con una voce che, racconta Andrea, «non poteva essere di questo mondo»; Carolyn  fu lanciata per sei metri in un’altra stanza. Qualcosa, tuttavia, andò storto e la situazione precipitò: Roger raccontò che il corpo della moglie era orribilmente deformato. Le sofferenze di Carolyn furono indicibili e il terrore dei presenti era totale. L’esorcismo durò diverse ore e lo spirito di Bathsheba lasciò, finalmente, il corpo della povera Carolyn.



L’EPILOGO

L’entità malvagia, dunque, abbandonò la casa e la famiglia, ma non gli altri spiriti. La famiglia Perron, anche per ragioni economiche, rimase in quella casa fino al 1980, decidendo di convivere con le presenze rimaste.

La Old Arnold Estate, venne occupata da altri abitanti, alcuni dei quali non notarono mai delle presenze paranormali durante la loro permanenza.

La fattoria ancora esiste e, l’attuale proprietaria, Norma Sutcliffe, ha raccontato di aver assistito a strani fenomeni, anche se tutti lontanamente meno intensi di quelli che hanno vissuto i Perron.

I Warren all’epoca diedero una spiegazione di questa discontinua manifestazione paranormale:  la “colpa” dei Perron è stata quella di non essere una famiglia di fede. Una fede incrollabile avrebbe potuto proteggere la famiglia.

Sarà stata questa la ragione? Non lo sapremo mai. Tutto ciò che sappiamo è che i nove anni passati nella Old Arnold Estate per i Perron sono stati anni dolorosi, inquietanti e angoscianti. Di certo non li dimenticheranno mai.



IL FILM

Molte delle notizie a proposito degli eventi raccontati nel film vengono da due fonti, le registrazioni e i dossier dei coniugi Warren e dai tre libri scritti da Andrea Perron (la figlia più grande) come House of Darkness House of Light.

Ma quanto è fedele il film rispetto agli eventi realmente accaduti? Molto. In varie interviste, Andrea, ha giudicato il film come «un bellissimo quadro» e una riproduzione fedele di quanto realmente accaduto, con «tantissimi elementi reali e qualche momento di fiction».

Per ovvie ragioni narrative, la permanenza della famiglia Parron nella tenuta dura molto meno che nella realtà.

L’esorcismo avvenne effettivamente, ma non fu esercitato dai coniugi Warren.

Per quanto riguarda il personaggio di Bathsheba, ovviamente, la produzione ha scelto le versioni più inquietanti delle varie storie pervenuteci. Parliamo sempre di un film horror.



CURIOSITA’

Diverse curiosità ci vengono raccontate da chi ha lavorato al film.

Il produttore Rob Cowan ha raccontato del primo incontro la vera famiglia Perron e l’entità di Bathsheba realizzata per la pellicola: « E' stato molto curioso, perchè uno di loro ha avuto una certa reazione quando ha visto la "strega" che avevamo creato, il personaggio che infestava la loro casa. Pensavo che l'avrebbero presa bene perchè era pieno giorno, c'erano molte persone in giro, e il nostro attore era impegnato con la sessione di trucco. E all'improvviso la vediamo avvinghiata a Pat (Patrick Wilson). Ricordo di aver guardato verso la collina e di aver notato Pat che abbracciava questa donna… si trattava di Cindy, la più piccola dopo April. E' buffo perchè sul set abbiamo a che fare con ragazzine di 8 anni, loro ne hanno 50 o giù di lì. Cindy ha avuto una pessima reazione comuunque. Mi disse che era esattamente così che lei vedeva il fantasma da piccola».

Inoltre, la vera famiglia Perron ha visitato il set durante le riprese. L’unica a mancare all’appello fu la vera Carolyn Perron. Forse perché troppo angosciante riviere quegli episodi, anche se solo attraverso la ricostruzione del set,comunque la donna decise di non andare. Curioso è che, mentre la famiglia era sul set, la donna cadde fratturandosi l’anca e venne operata d’urgenza. Carolyn disse che fu lo spirito di Bathsheba.

L’ultima curiosità ci viene dallo stesso regista della pellicola, James Wan: « Lorraine ha fatto visita al set. Ha visitato la casa a due piani che abbiamo ricostruito negli studi di posa ed io ho pensato ‘Beh, non è una casa spaventosa. L’abbiamo costruita sei settimane fa’, giusto? Quindi so che non è quella vera. E’ solo un set. E’ finta’. Ma quando Lorraine è uscita, ci ha detto, ‘La stanza dello specchio, al piano di sopra. Ho sentito una vibrazione in quella stanza. Ho sentito un’energia negativa’. Al che io la guardo e dico, ‘Lorraine, non è reale. Non è una vera casa. E’ un set.’ E lei, ‘Tesoro, non è del set che sto parlando. Lo avverto negli oggetti di arredamento che ci sono nella stanza.’ E a quel punto mi rendo conto che il mio scenografo ha arredato la casa con degli oggetti provenienti da vecchie abitazioni di campagna, trovati nel Wilmington, e comprati a prezzi stracciati».



Che ci crediate o no a queste storie, gli eventi accaduti alla famiglia Perron lasciano una grande inquietudine addosso, ti fanno pensare “e se dovesse succedere a me?”. Beh, sicuramente prima di andare ad abitare in una nuova casa, chiedete chi ci ha abitato prima. E se scoprite che il precedente inquilino faceva sacrifici umani e tappezzava le pareti con il sangue delle sue vittime mentre ruotava la testa di 360 gradi librandosi in aria… Chiedete di vedere un’altra casa.

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