Ben tornati signori e signore
al tripudio fumettistico batmaniano. Son passati bat-eoni dalle precedenti recensioni, ma... Insomma... Torniamo alla rassegna delle brevi ma accattivanti
storielle del pipistrelluto eroe. Alle selezionate bat-perle della magnifica
bat-collana.
Ma non indugiamo oltre, e
torniamo a buttarci insieme a Batman nelle strade sporche, brutte e cattive di
Gotham City.
ECCO COSA E’ SUCCESSO…
[Scritto da Paul Jenkins e
disegnato da Omar Francia]
(in Le Nuove Leggende del Cavaliere
Oscuro n°11)
Cosa succede quando Batman randella Calendar Man in uno stadio gremito
di persone mentre tutto esplode e il fuggi fuggi generale crea caos e panico?
Beh… Che di un evento del genere le interpretazioni e le testimonianze sono
tante, diversificate e discordanti. Un uomo che si trovava li ha visto solo che,
mentre Calendar Man parlava su un palco per “festeggiare” il 4 luglio, Batman
gli è atterrato sul mento, poi niente, confusione, esplosione e una bestemmia contro i due tizi che si
picchiano.
Calendar Man, arrestato e sanguinante nel cellulare della polizia di
Gotham, invece racconta una versione estremamente auto difensiva: lui voleva
solo omaggiare le “stelle e strisce” con qualche fuoco di artificio e, per
farlo, si è messo a far le cose per bene, chiedendo permessi burocratici e
concordando con i tizi dello stadio la
sua performance; poi è arrivato Batman, cattivo ed incazzato che lo ha
aggredito senza ragioni, con l’unico obiettivo di percuoterlo, infischiandosene
dell’incolumità della folla. Al che ti viene da dire «ma a chi vuoi pigliare in
giro?». Ed infatti, la versione di Batman è differente, e scopriamo che quelli
che dovevano essere dei fuochi d’artificio, in realtà erano dei veri e propri
missili con cui Calendar Man voleva, ehm, “risvegliare” le coscienze degli
intorpiditi cittadini di Gotham. E Batman, c’ha le prove, c’ha i video, eh.
Mica picchia gente così senza motivo. Il bello della storia è proprio la
visione “multipla” dello stesso evento, ognuno vede quel che riesce a vedere e
lo interpreta secondo il proprio punto di vista o il proprio ruolo, che sia di
spettatore, di cattivo o di eroe. Certo è che se sei il cattivo, la “tua”
versione è quella che va tenuta meno da conto.
ADATTARSI
[Scritto e disegnato da
Rafael Albuquerque]
(in Le Nuove Leggende del
Cavaliere Oscuro n°12)
Diciamoci la verità… Ma senza Frank Miller, come avremmo fatto? Il
capolavoro che noi tutti conosciamo, Il
ritorno del Cavaliere Oscuro (perché lo conosciamo, VERO!?!?!), è una
pietra miliare, non solo nella narrazione ma anche nell’aver risposto ad una
domanda che noi tutti ci siamo fatti almeno una volta nella vita: ma quando
Batman invecchierà, che farà nella vita? Darà da mangiare pane secco ai
piccioni del parco o li picchierà perché aggrediscono dei poveri insetti?
Creerà una lunga fila alla cassa per contare gli spiccetti o pagherà con la
carta di credito? Guiderà la Bat-Mobile su un rettifilo a tre all’ora con la
freccia che lampeggia o continuerà a correre come un pazzo? Miller da le sue
risposte: la vecchiaia di Batman sarà di incazzature nere e violenza pura. Ma
anche Albuquerque vuole dare la sua risposta, e lo fa con una storiella molto
breve, fatta di splendide immagini evocative prestate ad un racconto che
comincia con un sogno angoscioso in cui i freaks combattuti da Batman hanno la
meglio su di lui e che continua con un Bruce Wayne, identico a Lenin, che si risveglia.
E va al parco. No, non dà da mangiare ai piccioni, ma, sentendo che la sua vera
natura tenta di uscire dal bozzolo anziano in cui è rinchiuso, tenta di
sventare uno scippo con uno dei suoi cazzottoni. Quello che, però, colpisce non
era un ladro ma il fidanzato della proprietaria della borsa. Dopo aver apparato
questa figura marrone torna a casa per tagliarsi quella improponibile barba. Ma
si sa com’è la mente degli anziani, perde a volte di lucidità. E se la mente è
quella di un tizio che ha passato la vita a stroppiare gente con un costumo,
beh… La già poca lucidità, diventa follia: davanti lo specchio, si taglia le
guance e scoppia in una risata accompagnata da un ghigno, prima per lui
familiare… Quello del Joker! Quindi, si… A prescindere da tutto… A Batman non
aspetta proprio una serena vecchiaia.
Se questa non è una citazione/omaggio da "The Killing Joke", allora no so... |
IL RITORNO DI BATMAN
[scritto da Peter Milligan e disegnato da Riccardo Burchielli]
(in Le Nuove Leggende del
Cavaliere Oscuro n°12 e 13)
La trama, intendo proprio il fatterello, non è chissà quale novità, ma
il contenuto, invece, è assolutamente interessante: noi siamo abituati a un
Batman iper tecnologgizzato, lo sfottiamo per il suo bat-questo e
bat-quell’altro, giocattolini fichissimi e accessori che fanno sfigurare i
coltellini svizzeri.
Ma non pensiamo che tutto questo ha un costo: in primis
economico (dici «vabbè ma è
multimiliardario»), ma anche in termini di prestazioni. Ancorandosi non
poco alla realtà statunitense, come diverse società americane, anche la Wayne
Enterprise è in rosso, colpita dalla crisi economica, e quindi, anche Batsy
deve risparmiare sulle tecnologie. Ed, infatti, queste si rompono con più
facilità e sono meno precise. Ma si potrebbe dire, «ma lui è Batman, chissene! Sconfigge i cattivi a suon di calci in
bocca», ed invece no! Batman è costretto a mettere da parte la tecnologia
per tornare in strada con i vecchi metodi ma, aihnoi, è meno allenato rispetto
alle prime volte: affidandosi molto alle sue fantastiche tecnologie, ha perso,
come dire, lo smalto. Dov’è finito il «puro
e onesto» (cit.) Batman di un tempo, che non permetteva a un’armatura
computerizzata di fare gran parte del lavoro? Ma si sa… Fare Batman è come
andare in bicicletta… Non si scorda mai! E dopo qualche piccola caduta e
sbilanciamento, torni a fare come e meglio di prima…
Terminiamo qui con il nostro amico pipistrellone che c’ho ancora da
leggere tanto: la pila di fumetti sul sedile della mia macchina invece di
diminuire continua a crescere e Nerdopolis sembra essere ancora più lontana. Mo
si che mi servirebbe qualche bat-aggeggio!
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