Sappiamo, e il cinema ne è tristemente testimone, che le trasposizioni
a fumetti dei videogiochi non sempre riescono, anzi, spesso, ci deludono come
un maglione con le renne regalato a Natale. E la sfida di portare sul grande
schermo un videogioco sostanzialmente senza trama per piccolo schermo era bella
tostarella, eppure…
Non parliamo di un capolavoro ma parliamo di un film nato per
intrattenere quella sua oretta e spicci, così, senza pensieri.
Il film fa il suo dovere: intrattiene, diverte, incuriosisce, non ti
annoia, insomma, fa tutto quello che speravi e pensavi di vedere con un film
sugli uccellini tanto incazzosi spacca maiali!
Una cosa va chiarita subito: è un film per tutti i palati! Bambini,
adulti, nerd, non nerd, tutti possono guardare il film e divertirsi
piacevolmente. Ma, forse, chi potrà amare davvero la pellicola, è proprio
quello zoccolo duro – lo spettatore più severo – dei videogiocatori!
Ebbene si, perché il film è pieno di chicche pensate apposta per chi
ha passato tanto tempo a lanciare uccelli contro i suini malvagi, a tutte le
versioni del gioco. Per una volta un film tratto da un videogioco che riesce a
rispettare, omaggiare, tradurre il prodotto di origine in un film che possa
davvero piacere ai fan (si, un po’ ci ha tentato anche Warcraft, ammettiamolo).
Anche il tema, per quanto già trattato in altre pellicole, prende una
piega, forse, inaspettata. Il nostro protagonista Red è uno incazzoso, facile
all’ira, pronto a picchiarsi con un’insegna e viene costretto da un giudice a
fare delle sedute per il controllo della rabbia.
Arrivano i suini e…
… E a rabbia, a volte fa bene! Certo, non bisogna essere sempre pronti
a lanciarsi con violenza contro ogetti-cose-persone-nomi-città, ma “quando ce
vò, ce vò!”.
La rabbia non è un sentimento sempre e solo negativo, sfocia in azioni
negative, rischia di sfociare in azioni negative, ma questo non vuol dire che
sia deleteria. Se non ci arrabbiamo, ci terremmo dei soprusi, delle “violenze”
nei nostri confronti, lasceremo che ci rubino le nostre uova… Quindi si, quando
è giusto, fatevela una bella incazzatura!
Anche visivamente il film è “girato” con grande attenzione a ricordare
il videogioco, e, a dirla tutta, è un qualcosa di inaspettato… Dici, «ma che ti aspettavi se è tratto da un
videogioco?». Però il film parte, esteticamente, come un film di animazione
puro e semplice. Divertente, piacevole, ma un “normale” film di animazione.
Verso il finale si “trasforma” invece nel “videogioco”, senza però dimenticare
che è sempre un film. Ed è una cosa che sorprende e piace. Un po’ come succede
in quell’abominevole film tratto da Doom,
che vale vederlo solo per la sequenza in soggettiva di manco un minuto. Ma qui
è per buona parte del finale.
Ed è in questo che il film di Angry
Birds funziona: cita, rimendia, rielabora il videogioco in un film
divertente, che ti sorprende, soprattutto per la grande capacità di legare in
una narrazione, i livelli autoconslusivi e slegati del videogioco.
Insomma… Non era facile, ma per fortuna ci sono riusciti! È pur vero
che avevano fatto “gavetta” e sperimentato con i deliziosi cortometraggi di Angry Birds Toons, quindi un po’ di ossa
se le erano fatte.
Ma anche qui, sappiamo che passare da una serie a film, è
difficile tanto quanto passare da un videogioco a un film. Angry Birds riesce
in entrambi i casi…
Scommetto che, finito di vedere il film, a tutti verrà voglia di
cominciare a lanciare uccelli su porcelluzzi… Non dal vivo, per carità!
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