Sono seriamente preoccupato. Già il genere “horror” non ha vita facile
negli ultimi anni, molte le pellicole prive di senso, piene zeppe di banalità,
soliti momenti spaventevoli. Ma quando ci spiattellano il sentimentalismo
facile? Esce Babadook! E questo non va bene! Non va bene perché il povero
genere horror non riesce ad avere la sua giusta espressione. L’horror è una
fabbrica di idee, una fucina per altri film, il terreno di sperimentazioni
linguistiche adottate in altri generi, ma niente, a causa di una moltitudine di
schifezze, non riesce ad avere credibilità. Oh, e mica è facile fare un buon
film horror! E noi, tristemente, lo notiamo. Ma dopo sto pistolotto “horror for
president” andiamo nello specifico!
18 ottobre 2015
The Final Cut: medaglia d’oro al montaggio estremo [Recensione]
Lui si sveglia, esce da casa, si scontra con Lei, si intrigano, si
corteggiano, si amano, si sposano. Lui ha paura che lei lo tradisca, Lei è
incinta ma non sa come dirglielo per via della freddezza di Lui. Lui ubriaco le
mena un paetto, Lei scappa dalla Madre. Lui Sconvolto si arruola in guerra e ci
lascia le zampette, ma… Era tutto un sogno dell’ubriacatura di Lui che corre da
Lei, e si ameranno per sempre. Fine.
Ma quanto può essere banalotto un film così?!? Da uno a dieci,
guadagnerebbe il posto fuori dal concorso, in strada, sotto la pioggia.
Eppure… Un film così… È stato, forse, uno degli migliori film che
abbia visto da anni a questa parte! Perché?
8 ottobre 2015
Intervista a Sio: autostoppisti per Nerdopolis
Per quelle, tipo, due persone rimaste che non conoscono Sio, beh, voi potete usare questo post e conoscebberlo. Per tutti gli altri... Intervista!
Video, lo so che il mondo di internet è un mondo di pigri. Dai romperebbere pure a me leggermela! Ma non guardarla, eh! Si, ce l'ho con te! Avanti, clicca su "continua a leggere..."!
Bòn!
Ed eccola qui...
Video, lo so che il mondo di internet è un mondo di pigri. Dai romperebbere pure a me leggermela! Ma non guardarla, eh! Si, ce l'ho con te! Avanti, clicca su "continua a leggere..."!
Sio in posa per il calendario che uscira nel... |
Ed eccola qui...
1 ottobre 2015
Sio: l'autore multi-intra-cross-mediale che fa riderissimo [Recensione, ma proprio a lui come persona]
Sio,
all’anagrafe Simone Albrigi, è un
autodefinitosi «fumettista musicane
magico proveniente dal futuro». Diplomatosi ad un liceo scientifico e
laureatosi all’orientale, il passo per il mondo del fumetto e di quello di
youtube è ovviamente breve… Ehm, si...
Sio è un autore
particolare: disegna male, fa battute fuori ogni logica, è sempre esaltato come
sotto effetto di acidi (ma di quelli buoni), eppure è una superstar del
fumetto. Ma perché? Il mondo sta andando alla rovescia? Assolutamente no! Sio è
quello di cui il mondo ha bisogno: battuta veloce, ricca di riferimenti, disegno
immediato, pesca continuamente nel bagaglio immaginativo e iconico di chi lo
legge-guarda-ascolta, sia che abbia cinque anni o che ne abbia 50. Senza
scomodare, così, meccanismi socio-culturali (e già sto a complicà), bisogna
ammettere candidamente (e qualcuno con un bel pò di invidia) che Sio è
autore-prodotto del mondo contemporaneo e se ne fa portavoce, è espressione e
figlio del meltinpot culturale e del sincretismo mediatico del web.
Vabbè, ma facciamoci
meno seriosi e proseguiamo!
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