Tanti auguri a te... Tanti auguri a
teeee... Tanti auguri a Baaaatttttsssssyyyyyy... Tanti auguri
aaaaaaaaaaaaaaaaaaa teeeeeeeeeeeeeeee!!!
Tutti stanno a festeggiare il 75°
anniversario della nascita di Batman, perchè noi no? Ed ecco che ci buttiamo
sul volumino per aficionados del pipistrelluto supereroe...
Grande, grandissima, granderrima
idea.
Chi ha avuto la fortuna di leggere
le primissime storie (in ristampa, ovvio, parliamo del 1939 in USA) sa che il
nostro crociato preferito era protagonista di storielle (per noi cìovani) un
pochino sempliciotte: A segue B che segue C. E la complessità del personaggio
era, come dire, la stessa di una pubblicità progresso contro il bullismo. Ma,
diamine, va contestualizzato! Parliamo di una nazione che stata aspettando che
in Europa scoppiasse nientepopòdimenoche la Seconda Guerra Mondiale (Batman
esce la prima volta il 30 marzo 1939). Insomma… Insieme a Superman (uscito nel
giugno del 1938), il cupo vigilante rappresentava la risposta della futura DC
Comics al bisogno di eroi puri e genuini e vittorie semplici contro i cattivoni.
Tenerello e deforme il nostro Batsy |
Ma è pur vero che, in 75 anni, di
cose ne son cambiate… Batman-Pop, Batman con la schiena spezzata,
Batman-Miller-Moore-Morrison (santissima trinità del fumetto batmaniano),
Batman-depresso-annosabbatico… L’eroe semplice del ’39 è stato abbandonato da
tempo, lasciando spazio ad un eroe complesso, articolato e multiforme (tiè
tiè).
E che hanno scelto di fare Brad
Meltzer e Chipp Kid? Hanno voluto ricordare a noi tutti bat-fan che che se
adesso investiamo risparmi e vendiamo reni per comprare i fumetti del Cavaliere
Oscuro, lo dobbiamo al semplicione pipistrellone nato 75 anni fa.
I due autori recuperano, infatti,
la prima storia di Batman, quella uscita sulla rivista Detective Comcis numero
27 del marzo del ’39 e ne evidenziandone ed ingrandiscono le tavole, piegandole
al linguaggio moderno del fumetto, rendendolo assolutamente “contemporaneo”
nella lettura. Certo, la trama è, ovviamente, la stessa così come le battute,
ma l’idea intelligente è stata quella di inserire la voce fuori campo del
nostro randellatore-di-cattivi preferito. Nel racconto originale, ovviamente,
era assolutamente assente una dimensione “personale” e “privata” di Batman.
Perché fa quel che fa? Chi è? Cosa
motiva le sue azioni? Il suo è uno scopo nobile o egoistico? Beh… Dopo ben 75
anni noi sappiamo fin troppo bene le risposte, ma lo scopo di questa lettura è
quella di calarsi nel lettore di fine anni ’30, che non conosce il personaggio,
ma con le attitudini del lettore moderno, abituato ad un differente linguaggio
del fumetto.
«Lo faccio perchè non ho avuto un buon psicologo infantile» |
Una piccola ma potente riscoperta
di un mito moderno, di un icona mondiale, che, da quando è nato, ancora riesce
a catturare nuovi e piccoli nerd. Come un nonno che racconta le storie di
guerra ai nipotini, senza gilet di lana verde, ma con un’armatura corazzata
nera e cattiva. E alla veneranda età di 75 anni, scusate se è poco.
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