21 dicembre 2013

Batman Natale (Noel): Dickens era troppo tenerello, Batman è più pragmatico [Recensione]

Già, perché parlare con i fantasmi, quando li puoi picchiare?
Il canto di Natale, targato 1843, di Charles Dickens è uno dei romanzi che almeno una volta nella vita, chiunque di noi ha toccato. Magari pure da lontano con un film, serie, miniserie e cartone animato, ma lo conosce. Scrooge vecchio taccagno devastato da un’artrite deformante alla spina dorsale, riceve la visita di tre fantasmini – del passato, del presente e del futuro – che gli mostrano come lui sia passato da ragazzo tenerello e povero in canna a bastardissimo multimiliardario. Visto che il racconto è stato scritto ben 170 anni fa, il protagonista si ravvedere e torna ad essere generoso e gentile, che nel 2013 ai fantasmi il multimiliardario ci dava il due di picche.
Un anno fa ricordavo che Batman, già di suo allegro come una lapide abbandonata, festeggia il Natale addobbando i criminali con tumefazioni e lividi, ma se, oltre alla sua allegria contagiosa, aggiungiamo anche gli spiritelli temporali bacchettoni? Esce un grandissimo fumetto!
Bermejo è un grandissimissimo del fumetto: eroi muscolari e potenti, costumi dettagliati e realistici, pose plastiche e scultoree, colori avvolgenti e prospettive spettacolari. Insomma, se te lo ritrovi da qualche parte, avrai la certezza di leggere comunque qualcosa di ottimo. E qui non siamo da meno. Certo, magari come scrittore non è allo stesso livello del se stesso disegnatore (e qui, un po’ lo notiamo), forse troppo influenzato dalla scrittura hard-boiled di Miller, ma, data la trama, ci sta tutto!
HO HO HO... E' arrivato il Natale!
Oscar a Batman come miglior protagonista nei panni di Scrooge, solo che, invece di schiavizzare il povero padre di Timmy-bimbomalatissimo, lo bracca come un animale perché tirapiedi di quart’ordine del caro vecchio pazzo Joker. La voce over è proprio quella da racconto natalizio che si ispira al Canto di Dickens, ma una versione più noir e meno accademica, piena di riferimenti e allusioni alla materia originale.
La nottata di Batman sarà lunga: alla ricerca del Joker, a Natale, sotto la neve, con una tosse catarrosa e con tre “visite” che non si capisce quanto siano reali. Infatti, il fantasma del Natale passato è la gattina sadomaso Catwoman, e sappiamo tutti il debole del pipistrellone per la sinuosa fanciulla, perciò si danno qualche mazzata ma l’unica cosa che il nostro eroe ottiene, è precipitare da un palazzo e ricordarsi la morte dei genitori (solita allegria natalizia). Il fantasma del Natale presente è invece l’amichetto del cuore con la mazza nella kriptonite, Superman, che compare già pieno di spocchia avvolto da una specie di aura angelica, gli fa una radiografia al torace (quanto ci piace tirarsela con i suoi superpoteri) e lo porta a vedere il padre di Timmy che festeggia poverellamente il Natale. Il fantasma del Natale futuro, quello più pauroso, tenebroso e (diciamocelo) più figo dei tre, è Joker che si trascina uno struppiatissimo Batman nel cimitero di Gotham e lo getta in una tomba nella quale il pipistrellone assaggia un futuro di caos e distruzione, di sovversione delle regole.
Angelico -__-
Queste le coordinate fondamentali per scegliere di leggere questo volume. Non una semplice rielaborazione in chiave fumettistica del Canto di Natale (per intenderci tipo l’operazione fatta dalla Disney con il meraviglioso Zio Paperone-Scrooge) ma un sistematico parallelismo tra gli elementi portanti del romanzo di Dickens e quelli chiave del personaggio di Batman, senza forzature di sorta.
Disegni, colori, soluzioni visive ti lasciano letteralmente a bocca aperta mentre una solidissima narrazione ti tiene col cervello incollato sul fumetto. E tu ti ritrovi in poltrona, camino acceso, con l’albero di Natale tutto illuminato ad aspettare Santa Claus, come in un’illustrazione di Norman Rockwell. Solo che, da vero nerd, invece di un libro di favole tieni in mano un angoscioso, cupo e violento racconto di Batman.
Buon Natale a tutti! Si, stavolta anche a te... Ma a te, no!

2 commenti:

  1. Non è la prima volta che vedo Superman avvolto da un alone dorato... o_O Ma che problemi hanno alla DC?
    Il Canto di Natale ha ispirato proprio un sacco di roba... °w° Ed esistono riletture dell'opera decisamente... atipiche.

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    1. He... Ma quelli della DC se la devono tirare perchè c'hanno il "primo (uff, vabbuò) supereroe", aggiungi i poteri del ragazzo di campagna rosso e blu, ed è normale che ti ritrovi Superman avvolto da un aura angelica.

      Si ormai "Il Canto di Natale" lo hanno fatto in tutte le salse, aspetto la versione ambientata nello spazio con alieni al posto dei fantasmi °__°

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