Già, perché
parlare con i fantasmi, quando li puoi picchiare?
Il canto di Natale, targato 1843, di
Charles Dickens è uno dei romanzi che almeno una volta nella vita, chiunque di
noi ha toccato. Magari pure da lontano con un film, serie, miniserie e cartone
animato, ma lo conosce. Scrooge vecchio taccagno devastato da un’artrite
deformante alla spina dorsale, riceve la visita di tre fantasmini – del
passato, del presente e del futuro – che gli mostrano come lui sia passato da
ragazzo tenerello e povero in canna a bastardissimo multimiliardario. Visto che
il racconto è stato scritto ben 170 anni fa, il protagonista si ravvedere e torna ad
essere generoso e gentile, che nel 2013 ai fantasmi il multimiliardario ci dava
il due di picche.
Un anno fa
ricordavo che Batman, già di suo allegro come una lapide abbandonata, festeggia
il Natale addobbando i criminali con tumefazioni e lividi, ma se, oltre alla
sua allegria contagiosa, aggiungiamo anche gli spiritelli temporali
bacchettoni? Esce un grandissimo fumetto!