Ok, il film
è vecchiotto. Di quand’è? 1999… 1999!?!?! Ohmiodio, Bruce Willis aveva ancora
quattro peli in testa… Come passa il tempo…
È
vero, il tempo passa, ma non tutti i film… Tante pellicole si impiantano nel
nostro immaginario per le ragioni più disparate e per noi sembrano sempre
attuali e mai relegati all'anno in cui sono usciti. Per me, un esempio, è Storia di noi due.
Se dobbiamo etichettare il film, potremmo dire che è di genere “commedia romantica”
perché è effettivamente così. Ma, al contrario di tante altre commedie
romantiche banale e smielose anni 80-90, ha una marcia in più. La trama è molto
semplice: una coppia con figli in piena crisi matrimoniale vivono nel presente fatto
di separazione e nel passato fatto di ricordi piacevoli o dolorosi. Amici,
conoscenti, filrt nascenti, non impediscono ai due di pensare all’altro, di
sperare, oltre la rabbia e la delusione, che loro siano ancora “loro”.
Unico problema: l'acconciatura!!! |
Gli
attori sono bravi, la regia è discreta, il punto forte sono senz’altro una
grande narrazione grazie al montaggio, ed una solidissima sceneggiatura.
Quest’ultima, infatti, non cade mai nel melenso o nel retorico, men che meno
spiattella frasi da baci perugina, ma in maniera asciutta racconta i rancori,
le gioie, le difficoltà, l’amore che costruisce una vita di coppia. Chi sta
insieme ad una persona che ama da tanto tempo, sa bene che le cose non filano
sempre tutte lisce, sa che dovrà, prima o poi, scontrarsi con dubbi e con
problemi, che si troverà davanti a tante scelte. E il film ci regala uno
spaccato del genere. La vita è una sola e ognuno ha il diritto di viverla come
al meglio crede, e per farlo dovrà fare delle scelte, anche dolorose. La nostra
coppia Willis-Pfiffer, ma come ogni coppia del mondo, si trova davanti a questa
scelta. Nel momento in cui si apre la crisi, è normale fare un bilancio di
quello che abbiamo costruito fino ad ora, le domande nascono spontanee:
«abbiamo fatto bene?», «potevamo fare di meglio?», «forse aveva ragione lui/lei?»,
«vogliamo davvero che tutto finisca?», «siamo disposti a lottare perché tutto
continui?». La forza del film sta nel non rispondere a queste immortali domande
sulla vita di coppia, ma di renderle visibili, davanti agli occhi dello
spettatore. Ognuno ha la propria ricetta della felicità. Certo, non tutte le
storie hanno un lieto fine come quello del film (non è uno spoiler, sappiamo
che non può finire male), ma la domanda più grande, più bella e più romantica
rimane la stessa: «siamo ancora noi due?». E quando la risposta è affermativa…
Beh… Vuol dire che l’amore è di quelli che possono vivere per sempre.
E poi Bruce è figo anche senza mitra in mano! |
Ma non si può sempre essere cattivi con i film :-D
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