Penultimo capitolo… Stiamo arrivando
finalmente, ancora no, manca poco, alla conclusione del crossover AvX che ha
millantato sconvolgimenti e capovolgimenti epocali e che, diciamocela tutta, ma
diciamocela proprio, qualcosina ha smosso, ma niente che con una bella pezza di
sceneggiatura forzata non si possa recuperare.
Insomma, la morte (Spoiler!!!)
della Torcia Umana (fine Spoiler!!! Ha ha, lo so che lo hai letto)! Cosa c’è di
più definitivo della morte? E infatti quello non è morto (e ti pareva). Quindi
sono un po’ scettichello che quello che sta succedendo sarà definitivo. Ma che
ci frega il mondo del fumetto è bello per questo, un continuo mischiare e rimischiare
le carte! Ahhhh, ottant’anni di rimaneggiamenti continui e noi siamo ancora qua
ad amare i personaggi Marvel (tranne Ciclope, idiota in tutte le epoche).
Vabbè, ma che succede in questo capitolo 5
di questo “scontro fratricida” (cit. per chi era bambino negli anni 90)?
Piccola nota “tecnica” obbligatoria. Fino ad ora noi lettori avevamo un
narratore esterno che ci raccontava quello che stava accadendo, in realtà anche
con poche voci fuori campo, insomma, noi stavamo lì a leggere e a tifare la
“nostra squadra del cuore” come se stessimo guardando il torneo internazionale
over 80 di bocce: spettatori! Invece la prima parte di questo quinto capitolo
ci sposta dentro l’azione, ci fa partecipare emotivamente e ci coinvolge.
Perché? Perché a narrare è un personaggio della storia che racconta in prima
persona. Le sue didascalie iniziali sono macchiate di sangue (!!!) e tu già ti
preoccupi.
Poi scopri che è Spidey a parlare e ti domandi «ma che ha combinato
Ciclope?» perché solo del “leader-dittatore” dei mutanti può essere la colpa di
ogni cosa, a cominciare dall’otturazione dei water della città mistica di K’Un
Lun, all’orchite al testicolo destro di Capitan America.
«Fra diciassette ore» recita la didascalia e
cominciamo quindi con Colosso che ha appena indrommato (AKA percosso con
attenzione ai dettagli cartilaginei) di mazzate il nostro amichevole Spider-Man
di quartiere: «stai giù!» «temo di no poterlo fare» e l’istinto di
sopravvivenza è andato!
«Ora. La mistica città di K’Un Lun» e Spidey
comincia il suo mistico racconto sulle mistiche attività locali della mistica
città: stare in punta di piedi su un pinnacolo mantenendosi in equilibrio con
dei secchi pieni d’acqua, attendere davanti al portale mistico che i propri
amici tornino decimati e contusi, insomma, attività ludiche e ricreative che
sono K’Un Lun in primavera può offrire.
«Abbiamo perso Thor» e mo? Eh! Piano piano
degli Avengers non ne sta rimanendo più nulla!
Nel frattempo andiamo a dare un’occhiata
alla famiglia Summer-Frost e ai loro problemi coniugali. La questione dibattuta
oggi è: “uccidiamo tutti” (Emma) o “non affronto alcun tipo di discussione”
(Ciclope)? Emma, in un momento di pseudo sanità mentale, confessa allo
smidollato marito la possibilità di «spegnere il cervello» a tutti e Ciclope,
coraggiosamente, prima la offende («sembri Namor»), poi le dà l’utilissimo consiglio del «torna
in te» e infine se ne vola via mentre quella in stato depressivo gli dice «ti
prego… fermami». Ma ormai quello se ne è già andato a bearsi della sua nullità.
Ma i problemi familiari sono un po’ ovunque,
infatti, Tempesta/Ororo (ex)moglie di Pantera Nera, con sommo ritardo, comincia
a nutrire seri dubbi sui suoi amici inFenicizzati e se ne va in Wakanda. Là
trova il (ex)marito che le intima di andarsene un pochino aff… via. «Non
parliamo di questioni personali ora. Ci sarà tempo per questo» e certo ai
comodi tuoi! Sembra sia venuta per ravvedersi e, coda tra le gambe, aiutare gli
Avengers (alla buon’ora!).
I nostri Avengers allora si armano e partono
al salvataggio dei loro compagni. Su soffiata di Tempesta scoprono che in un
Vulcano (!!!) sono tenuti prigionieri Thor e co. «Vibra di energia demoniaca»
prova a rassicurare Dottor Strange e infatti scopriamo che Magik ha portato le
incantevoli creature mostruose del Limbo sulla terra. Colosso nel frattempo sta
giocherellando con il DNA delle balene per dar loro le gambe, ma dimenticandosi
dei polmoni, quelle schiattano. Magik lo riporta (ehm) alla realtà e gli dice
che devono andare a picchiare gli Avengers.
E infatti, scontro! Che ovviamente non sta
andando proprio benissimo per gli uomini (e She-Hulk) di Cap. Ed ecco che siamo
arrivati alle “diciassette ore” dell’inizio. Spidey, ormai monco del suoi
istinto di sopravvivenza, dice ai compagni di voler trattenere Colosso e
Magik per permettere loro di scappare e salvare gli altri eroi. Beh, che dire?
Non è impossibile immaginare come vada questo scontro.
Certo, magari, il pugno
in piena faccia gli ha fatto perdere tutti i denti ma ha fatto venire a Spidey
una bella idea: mettiamoli l’uno contro l’altra. Facciamoli litigare per il
potere della Fenice: quello che vince assorbe il potere dell’altro. E quei due
che fanno? Ci cascano! E come due “geni” si danno un colpo talmente forte che
perdono tutti e due il potere della Fenice e il nostro Spidey si salva.
Oh, finalmente un po’ di tregua. Ovviamente no! Ciclope è riuscito a prende la
metro A per K’Un Lun ed è venuto a reclamare (ancora e ancora e ancora, che
palle!) Hope, che se si suicidava risparmiava a tutti sto strazio.
Solo che
Iron First non ha ancora finito di allenare Hope al “pugno scassa tutto”. Una
sola opzione: fuga virile con in braccio una Hope urlante.
Fuga che dura poco:
Iron First tenta un timido pugno, ma ovviamente nulla. E guarda un po’ chi ti
arriva dopo circa tre numeri in cui se ne è stato solo soletto alla sua
scrivania? Iron Man! Che incastona Ciclope in un muro.
Nel frattempo ad Uopia, Emma Frost, cercando
di emulare Ciclope, ma mettendoci molta più cazzima, si bea dell’adorazione dei
suoi sudditi, ehm, alleati-comapgni-mutanti. A Magneto sta cosa non tanto va
giù. Più che altro che lui sono sessant’anni che ci prova e non ci riesce.
Prova a dire due cose, ma con un «stupido presuntuoso» Emma si accommiata.
E a K’Un Lun? Iron First è in mezzo a calcinacci, il
suo momento di gloria è durato veramente poco. Ciclope vaga per le strade
chiamando Hope (come se quella, povera fessa, dovesse rispondergli «sono qui»)
stendendo il dinamico trio composto da Thor, Occhio di Falco (ancora ci prova a
combattere contro gli dei?) e La Cosa. Rubando persino le battute altrui: La
Cosa sta per dire «è…»… Zack! «volevi dire… “tempo di distruzione”?». Ah,
simpatico sto Ciclope (Idiota!). Ma il suo non è l’unico “zack” della giornata.
Infatti uno verde lo scassa in terra. Hope, in groppa al drago Shao Lao con
affianco il “Tonante” (!!! Eh?!?!). Scontro di odore medievale (o forse del
“Tonante”) tra il drago e Ciclope, che finisce con un “cai cai” della bestiola
che precipita al suolo. Il Tonante rimprovera Ciclope:
«Uccideresti un animale ferito?». Ma certo,
anche piccoli gattini indifesi, strappo le ali alle farfalle e taglio le code
alle lucertole!
«Faresti del male a una ragazzina?». Ovvio,
mi sono preparato la cinghia mistica delle sculacciate.
«Dov’ il tuo onore, Ciclope?». Credo se ne
sia andato già dalla mai prima battuta del numero 1 degli X-Men, settembre 1963.
E a Hope girano finalmente le palle: si
incazza di brutto, urla un «VAI VIA!» in grassetto e corpo 30, e ci mena un pugno
tanto forte che lo spedisce (letteralmente) sulla luna! Hai capito a Hope!
Tornano Cap e compagni e chiedono
spiegazioni:
«che è successo?»
«Hope ha preso a calci in culo Ciclope… E
credo di sapere il perche».
Utopia.
Aspè! E perché? Non ce lo fanno sapere?!?!
Il mese prossimo? Ohhh…
Vabbè, ad Utopia un terrorizzato Magneto si
toglie il suo elmetto e chiede al Professor X, ovunque lui sia, di leggere i
suoi pensieri perché «Scott ed Emma… Stanno perdendo il controllo». Ma dai?
Strano… E da cosa lo hai capito? Vabbè, abbiamo capito che i mutanti in questo
crossover sono un pochino lenti a capire le cose.
E quindi non ci rimane che aspettare
l’ultimo capitolo, vedere come si può risolvere sta situazione e se finalmente
vedremo Ciclope a brache calate (metaforicamente, per carità) prenderselo
in quel posto sonoramente!
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