A grande
richiesta – mia e delle voci che parlano nella mia testa – ecco la recensione
di un davvero ottimo anime. Ebbene si: bello bello bello.
Ho fatto
vedere alcune scene a degli amici: due sono caduti in depressione in stato
catatonico, lacrime agli occhi, uno invece conteneva un orgasmo (intellettuale,
è ovvio)… Quindi? Per dire che questo è un anime a cui non tutti rispondono
nella stessa maniera.
E perché?
Perché è spiazzante, terrorizzante, accattivante, misterioso e, ultimo ma non
ultimo, costruito benissimo!
Parliamo di
un paesino sperduto in mezzo alle colline del Giappone. Talmente sperduto che
un “quartiere” di questo buco abitato è composto da due case con in tutto tre abitanti.
Che schiattano pure all’inizio! E giusto per confermare il detto «tutto il
mondo è paese» troviamo pure le vecchie commare che si abboffano di
pettegolezzi e criticano tutto e tutti. Si, Giappone-Italia sono la stessa
cosa. Ma cosa avranno tanto da intrecchiare i vecchietti sulla panchina del
bar?
C’è un
grosso villone stile europeo che è stato finito di costruire da poco ed è
ancora disabitato. «Chissà chi ci andrà ad abitare?» «ma che ca**o vengono a
fare in questo mer***sissimo paese?» e boh? Come tutte le chiacchiere di paese
rimangono a vuoto.
Mistero…. Noi di “ViaggioPerNerdopolis” crediamo di si!
Questa sarà
un recensione piena zeppa di spoiler, quindi, per chi non avesse visto la
serie… Non ci posso fare niente! Ma andrò per sommi capi, quindi non sgamo
proprio tuttissimo.
Allora…
L’anime comincia con un gruppo di persone, di notte, che cerca una ragazza scomparsa. La troveranno? Si, due minuti dopo, svenuta in mezzo alle frasche. E che sarà successo?
L’anime comincia con un gruppo di persone, di notte, che cerca una ragazza scomparsa. La troveranno? Si, due minuti dopo, svenuta in mezzo alle frasche. E che sarà successo?
Mistero….
Noi di “ViaggioPerNerdopolis” crediamo di si!
Il ritratto della salute |
Torniamo
indietro e vediamo la stessa ragazza (ancora cricca cricca) che sta
passeggiando per le desolate vie del paesino lamentandosi di quanto sia orrendo
questo “ridente” borgo. Tu stai già la pronto ad affezionarti al personaggio
che quella sparisce nel suddetto bosco, la ritrovano, si ammala (di cosa?
Mistero… Noi di “ViaggioPerNerdopolis” crediamo di si!) e ci lascia le penne.
Vabbè, ma allora ci affezioniamo al ragazzo dai capelli viola che schifa a
morte pure lui il paesello? SI!
Però aspetta… E il medico del paesino tanto
dispiaciuto di non aver salvato la ragazza? Vabbè, pure lui ci sta simpatico!
Un momento, c’è pure il monaco del tempio buddista, e l’amica della ragazza
morta, e il fratellino, e il ragazzo simpatico-amico di tutti, l’infermiera con
i capelli color verde acqua e… Ok! Basta! Amiamo tutto e tutti perché, ebbene
si, non c’è un protagonista della storia. Almeno non un protagonista assoluto.
Ogni personaggio, a modo suo, fa parte della storia corale che stiamo guardando.
Persino il mellifluo adolescente psicopatico ha un suo ruolo.
Tutti sono parte di una comunità e, come tali, prendono parte a tutto quello
che succederà.
Purtroppo la
“malattia” continua a fare vittime: tutti anemici e pallidi, schiattano dopo
qualche giorno. Ma che sta succedendo? Un’epidemia-portami-via? Ehm, sNi.
Mistero…. Noi di “ViaggioPerNerdopolis” crediamo di no!
Mistero…. Noi di “ViaggioPerNerdopolis” crediamo di no!
E perché
“crediamo di no”? Beh, quando il medico dice «e questi due buchini vicini
vicini, proprio sopra una vena? Saranno stati gli insetti?». Si, si, credici.
Il mistero è dunque risolto: vampiri!
Già lo so
che qualcuno comincia a storcere il naso: «che palle, ancora vampiri, i
mozzichi, il sangue, i crocifissi…». Ma un momento... Confesso che all’inizio
pure io quando è uscito il fatto dei vampiri ho pensato che si era scagato un
pochino: la storia dell’epidemia-portmivia-misteriosa stava intrigando. Ma
questo non è un semplice anime di vampiri-cattivi-succhiasangue ed è
assolutamente lontano dai vampiri-amore-twilight-sbrilluccichio.
La cosa
straordinaria è la capacità narrativa con la quale noi poveri spettatori
osserviamo la lentezza, la terribile “normalità” con la quale il paesino si sta
lentamente spegnendo. Tante persone muoiono, alcuni contagiati diventano
vampiri, il dottore sta disperato, il monaco intreccia una pericolosa relazione
intellettuale (sia chiaro!) con la bambina-capoVampiro.
Tutto va allo sfacelo,
ma con lentezza; la morte sopraggiunge inarrestabile e fiaccante per la sua
“normalità”. Uso le virgolette perché tutto l’impianto narrativo si basa
sull’idea dei Vampiri come una sorta di evoluzione del genere umano, il passo
successivo. Per quanto drammatica, a volte violenta, e dolorosa questa
evoluzione è inquietantemente “normale”.
Noi siamo la
a fare il tifo per gli umani: «scappate, combattete, fate qualcosa!». Anche
perché quegli occhietti neri con le pupille rosse dei Vampiri te la fanno fare
sotto dalla paura…
Aaaaahhhhh!!!!! |
Ma… Tutto
comincia piano piano, dicevamo “lentamente”, con la solita apparente
“normalità”.
Il ragazzo dai capelli viola, sconfiggendo la sua mazza nel culo,
era riuscito a diventare amico le ragazzo biondo-amicoditutti, quando questi
muore e resuscita vampiro. Il Viola, che ha capito tutto il fattaccio
vampiresco, però, trovandosi davanti l’amico cerca una soluzione, offre il
proprio sangue per lenire il dolore-da-fame, sostiene la possibilità di poter
vivere pacificamente. E il Biondo capisce, lotta contro se stesso per non
essere vinto dall’istinto di nutrirsi. E tu pensi: «ma allora ce la faranno a
convivere!». E invece no! La fame è troppo forte e il Biondo prosciuga l’amico.
Ma non preoccupatevi, il Viola torna Super-Mega-Vampiro. E allora torni a
pensare che sti Vampiri sono proprio degli infami! Quand’ecco che il nostro
Medico fa una cosuccia: la moglie (antipatica, per carità) viene contagiata dal
“virus-vampiro”, muore, e lui se la porta nell’obitorio, la lega al letto,
quella resuscita e… Comincia a torturla per scoprire il punto debole dei
Vampiri. La moglie, mentre viene tagliuzzata, bucata, sventrata, essiccata con
la luce ad ultravioletti, lo guarda disperata, sconvolta.
Ho capito che è un vampiro, ma.. è sempre tua moglie! Mmmm sarà per questo che lo fa? |
E il Medico se ne
fotte! Questo momento rappresenta il punto di non ritorno, il climax, della
lenta perdita di umanità da parte degli abitanti del villaggio.
Sebbene da un
alto abbiamo i Vampiri che uccidono e trasformano, dall’altro ci sono gli Umani
che catturano e torturano. L’obiezione potrebbe essere: «si ma hanno cominciato
prima i Vampiri, signora maestra». Vero… Ma la “fame” li costringe a perdere la
loro umanità e la loro forza gli permette di sopraffare l’altro. Come l’uomo
che caccia un’animale perché ha ingegno, forza e fame per poterlo e doverlo
fare, pena la sua sopravvivenza. Se i Vampiri, diventando tali, perdono parte
della loro “umanità”, gli abitanti del villaggio non sono diversi nel momento
in cui, nella mattanza contro i succhiasangue del finale, braccano, impongono
morti dolorose e quasi si divertono mentre uccidono altri esseri viventi (si fa
per dire, lo so che i vampiri sono tecnicamente morti, uff, pignoli).
Certo, qualcuno si
oppone (ma solo intellettualmente), alcuni impazziscono (letteralmente), altri
negano l’orrore che hanno davanti, ma sono tutti ormai condannati a partecipare
alla distruzione del proprio villaggio.
Straziante è
il finale: chi era un tempo amico, chi era una tempo padre, madre, fratello
ora si ritrova a combattere chi conosceva, chi amava, per la sua sopravvivenza
e per quella della propria razza.
La ragazza
dai capelli rosa dell’inizio, diventata vampira, alla fine viene schiacciata
dai trattori urlando i nomi dei suoi assassini, persone che la conoscevano e
con cui in vita scherzava. Un’altra vampira, dai capelli blu, mentre scappa nelle fogne
viene dilaniata prima dai sensi di colpa per aver ucciso la famiglia che amava
per tentare di farli diventare vampiri, poi dai bastoni degli abitanti del
villaggio che la trascinano al sole per farla bruciare fino alla morte. Un
essere umano, colto da bestialità, ride mentre percuote e uccide un vampiro, un
tempo, persona che gli era antipatica. Le donne ammassano e legano i corpi dei
vampiri uccisi mentre canticchiano una nenia come se stessero coltivando i
campi: la “normalità” all’interno di una situazione disperatamente anormale.
È l’altro
lato della medaglia. È vero che i Vampiri succhiano il sangue, ma anche loro
hanno relazioni, affetti, persino sogni e speranze. Avevano deciso di
trasformare tutto il villaggio in un paesino di vampiri per poter condurre una
vita normale: uffici, negozi, bar, passeggiate. Giustamente gli Abitanti si
sono difesi da questo sopruso, hanno lottato per la propria vita. Hanno tentato
di difendere ciò che anche loro poi, come i Vampiri, hanno perso: la propria
umanità.
Lieto fine?
Ma ti pare?! Doloroso e angosciante: un piccolo gruppetto di Umani si salva, la
CapoVampira-Bambina pure, il cerchio di orrore non si è fermato. L’unico lieto
fine sarebbe stato quello con la morte di tutti i vampiri e di tutti gli
abitanti del villaggio: l’orrore che genera orrore ciclicamente si sarebbe
chiuso in se stesso. Ma non è stato così, dopotutto dobbiamo ricordarci che
basta poco per farci perdere la nostra umanità.
Per ovvie
ragione di tempo-spazio-luogo ho dovuto tralasciare un bel po’ di cose ma,
almeno, chi deciderà di intraprendere questo doloroso incubo potrà scoprire
tutti quei piccoli dettagli che rendono questo Anime un piccolo gioiellino
narrativo, pieno di spunti di riflessione. Dopotutto un’opera d’arte (intesa
nella sua accezione più ampia come “prodotto artistico”) è sempre specchio di
un contenuto “altro”…
meraviglioso
RispondiElimina;-)
EliminaSto leggendo adesso un manga che si chiama Tokyo Ghoul. Mi sembra simile a questo a giudicare dalla recensione che ne hai fatto, almeno per quanto riguarda l'ambiguità morale tra le due parti... Il protagonista della storia diventa per metà un Ghoul (creature metamorfe che mangiano carne umana) dopo che gli vengono impiantati gli organi di un ghoul rimasto ucciso nel tentativo di mangiarlo (non si tratta di un esperimento ma di un errore inconsapevole da parte del medico)... Adesso a metà tra due mondi, è costretto a guardare le cose sia dal punto di vista degli umani che di quello dei ghoul (metaforicamente, solo uno degli occhi è di base nera come quello di un ghoul, mentre l'altro è umano)...
RispondiEliminaMa lo sai che ho visto la prima puntata dell'anime? Sinceramente mi aveva davvero ispirato a proseguirne la visione. Appena mi libero dalle millemile cose da leggere-vedere-giocare-comprare... No, ne avrò mille altre! Faccio prima ad infilarla in mezzo al mucchio così me la guardo prima :-D
EliminaPurtroppo secondo me andando avanti la trama ci perde... almeno il manga, l'anime non so...
EliminaO meglio, più che perderci, si modifica lo spirito, e io preferivo più la direzione verso cui sembrava orientato all'inizio. XD
Poi... è una di quelle storie piene di altarini, di quelle che diventano assai frustranti... e il finale non finale... infatti è uscito il sequel, ma non l'ho guardato... XD