Continuiamo la tradizione di una bella recensione di un film horror a poche ore dalla notte di Halloween... Ma dopo solo un'anno possiamo già considerarla una "tradizione"? Bah?!
Cominciamo
questo post con una notazione antropologica (tiè tiè). Diciamoci la verità, i
napoletani hanno il grande dono della metafora. Le loro espressioni dialettali
riescono a sintetizzare con arguzia ed ironia le più disparate tipologie di
persone. Pensiamo all’espressione «tiene
‘a capa sule pe’ spartere ‘e recchie» che, letteralmente, significa “hai la
testa solo per dividere le orecchie”. È meravigliosa: indica un individuo la
cui unica utilità della propria testa è quella di separare due appendici,
quindi, parliamo di un idiota. E questa per dire una delle più “famose”. Tra
parentesi (che non capisco perché non ho messo tra parentesi, come ho appena
fatto con questa frase… Mmm), a tutti i napoletani dico che se ce ne sono di
più incisive, aspetto di conoscerle. Dico questo perché la prima frase che mi è
venuta in mente vedendo sto film è stata un’espressione napoletana: «femmene e pizze anna esse massizze»,
cioè che sia le donne che le buone pizze devono essere belle grosse. Ma diciamo
che il regista Brett Leonard (ve lo ricordate Il Tagliaerbe?) ha preso questo detto un po’ troppo alla lettera.
Le donne con le curve sono sempre più affascinanti delle mazze di scopa
monodimensionali, ma qui, in effetti, andiamo dritti dritti nel regno del
WTF?!?!