Banalizziamo da
subito: viviamo in un epoca in cui l’industria culturale, ormai,
non tenta neanche più di generare qualcosa di originale – seppure
un remake, per quanto “originale” possa essere – ma vuole
soltanto far rivivere i bei tempi andati.
Se fino a qualche
mese fa gli anni ‘80 son stati oggetto di rimaneggiamenti,
citazioni, rielaborazioni e scopiazzature, ora tocca agli anni ‘90.
E possiamo dire (dato anche il successo) che La Bella e La Bestia
inizia il revival degli anni ‘90.
Ma,
aihnoi, il problema è molto peggio di così.
La
questione è: perché riscrivere, anzi, sovrascrivere un classico?