Ok, sta girando sul caro WWW l'intervista che il giornale inglisssh The Guardian ha fatto al caro vecchio stregone Alan Moore. Beh...
Che paura ad incontrarlo di notte! |
La critica ai cinecomics era ovvia. Sono anni che Moore si incazza come un tifoso di calcio quando salta la Tv durante la finale dei mondiali, e quindi si, bla bla bla "sono mostri senza cuore avidi di denaro e corrotti, morissero loro con tutti i filistei". Insomma, più o meno la solita critica. Che, per quanto leggittima da parte di autore, nel ventunesimo secolo non è più costruttiva ma castrante: media diversi necessitano traduzioni diverse, che possono essere più o meno riuscite, ma se messaggio e contenuto non cambiano, qual'è il problema? Vedi infatti V for Vendetta o Watchmen.
Ma, personalmente, da lettore e da spettatore c'è una cosa che mi ha lasciato alquanto perplesso. La critica ai supereroi. Allora...
Ma, personalmente, da lettore e da spettatore c'è una cosa che mi ha lasciato alquanto perplesso. La critica ai supereroi. Allora...