8 novembre 2014

Le Nuove Leggende Del Cavaliere Oscuro: una serie di piccoli capolavori, Capitolo I

Nel lontano (mica tanto) giugno 2013 ecco che spunta, smilzo, economico e pipistrelloso il primo albo di questa collana americana, giunta alla sua ben terza serie: Le nuove leggende del Cavaliere Oscuro. Si, certo, avrei potuto parlarne prima, ma, oh, il viaggio verso Nerdopolis è pieno di tappe e i fumetti sono troppi. Quindi, esatto, mi sono ridotto a questa estate a leggermi tutta la serie, accuratamente raccolta nell’arco di un annetto e più. Ma tanto lo sapevo io… E infatti… Una serie meravigliosa.

Lontana da qualsivoglia continuity batmanosa, le “nuove leggende” racconta episodi sparsi della vita del sociopatico in costume preferito dai nerd tenebrosi e, un attimino, del mondo intero!
Grande qualità di questi diversi racconti autoconclusivi realizzati da diversi scrittori e diversi artisti che vengono dai più diversi tipi di fumetti diversi e restituiscono tutte le diverse sfaccettature del nostro Batsy, che non è diverso da come lo conosciamo.
Beh… Cominciamo con questo primo post sulle gesta del nostro pipistrello preferito! Trattando, però, solo quelle storie che hanno catturato il mio cuoricino da bat-fan.

È STATO IL MAGGIORDOMO
[scritto da Damon Lindelof e disegnato da Jeff Lemire]
 (in Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro n°1)
Quando il caro Damon scrive per il cinema o per la tv, il mondo si fa un posto cupo e malvagio, pericoloso e a rischio di sottocultura. Sceneggiatore di alcuni episodi di quella gran presa per il culo che è stato Lost e di quella nefandezza filmica di Prometheus, va detto che nel passaggio al medium di carta il caro Lind migliora il tiro. In questa breve storia il nostro Batman è da pochi mesi diventato il picchiatore professionista di criminali: spavaldo, temerario ma ancora poco pratico di ciò che comporta una vita così. Durante un pattugliamento su un tetto Batman si imbatte n una situazione tristemente familiare: un criminale che punta la pistola ad una famiglia composta da padre, madre e bambino. Col suo fare figone ecco che si lancia sul malvivente ma…
la Bat-Cazzimma!
Era una trappola, il bambino non era un bambino e il gruppetto di criminali giù a randellarlo di mazzate. Ma partiamo con un flashback di una chiacchierata tra Bruce e Alfred, in cui il miliardario fa lo spaccone e dice che non ha punti deboli, se ne frega di non aver superpoteri, prende per il culo pure Superman e Lanterna Verde, mentre il maggiordomo gli vorrebbe dire «aspè che non è proprio così». Ed infatti, tornando al presente, una voce dotata di aplomb naturale chiede la fine delle percosse. I criminali se ne vanno ed Alfred, con una faccia preoccupata da un probabile licenziamento, sbuca davanti a Batman. «Tutti hanno una vulnerabilità, giusto?» gli domanda Alfy prendendogli un bat-dollaro dalla bat-cintura per la bat-scommessa vinta. «…Si» è l’unica cosa che un amareggiato pipistrellone può rispondere.


CRISIS IN IDENTITY
[Scritto da B. Clay Moore e disegnato da Ben Templesmith]
 (Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro n°2)
Un Ben Templesmith in stato di grazia come nei disegni di 30 giorni di notte si presta ad un racconto di avventura tra fogne e vicoli di una Gotham sporca come se fosse appena passato il “festival delle prugne cotte II edizione”.  Perché la gente bene della città dovrebbe vestirsi da Batman e andare a sfruculiare un Killer Croc affetto da bulimia grave?
Beh, perché Joker ha rapito il Cappellaio Matto e l’ha costretto a ipnotizzare gli emuli di Batsy per convincere il Crociato Incappucciato a liberargli il territorio dal coccodrilloso rivale territoriale. Un meraviglioso racconto cupo in cui la pioggia e l’oscurità fanno da padrone immerge il lettore nel pieno del fiume vorticoso della pazzia delle tre nemesi di Batman, tra le quali spicca Joker con il sorriso a millemila denti e gli occhi spiritati che sembrano due luci al neon. Come per il già citato 30 giorni di notte, vale l’esperimento grafico: l’iconografia rappresentativa di Batman viene deformata costantemente dalle matite del caro Ben che costringe a leggere un meraviglioso incubo surreale.

LETTERS TO BATMAN
[Scritto da Steve Niles e disegnato da Trevor Hairsine]
(Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro n°3)
Il postino suona sempre due volte, ma non per Batman. Il povero postino ha difficoltà, molte, troppe, a consegnare la bat-posta. A furia di esplorare caverne sperando di beccare quella di Batsy e rimediare solo docce di guano si è stufato e ha cominciato a consegnarle al commissariato di Gotham.
30 giorni di notte ritorna anche adesso, ma da parte di scrittore: Niles passa dagli orrori dell’Alaska vampirizzata ad una storia tenerella e, si, pure struggente.
Batman è buono e caro, ma quando si rompe, si rompe, non c’è niente da fare, e mette il muso. Dopo aver appena ricatturato per la millemillesima volta Joker, questi è scappato si e non un paio d’ore dopo essere finito ad Arkham. Cioè, non è neanche riuscito a cambiarsi il costume sporco e strappato che Batman è costretto a riuscire con la bat-mobile, e che è… Ma Alfred (for president, sempre!!!) gli consiglia «aspè, rilassati cinque minuti, lo so che tieni fretta, ma è giusto staccarsi dalle cose per vederle meglio in prospettiva». Al che, se non fossimo nel mondo dei fumetti, Alfred stava già ombrello e bombetta in mano a cercare lavoro da qualche altro miliardario. Ma Batman s’è proprio scocciato e sta li incazzato nero, mogio mogio. Ma per fortuna c’è Gordon che, un attimino rotto di tenere sacchi e sacchi di lettere nello sgabuzzino del suo ufficio, consegna le missive al caro Batman. Con un po’ di ritrosia, o forse perché aveva finito le riviste da leggere in bagno, il Cavaliere Oscuro si mette a leggere le lettere consegnatele:
chi lo ringrazia per averle salvato la vita, chi lo ringrazia per averlo catturato e permesso, così, di correggere la propria vita, o chi lo ringrazia per avergli salvato l’attività. Rosso in faccia dall’imbarazzo, ma contento dei complimenti, Batsy si galvanizza e ritrova lo spirito per scommazzare Joker ancora una volta, pur sapendo che non sarà l’ultima. E lo farà proprio grazie a chi gli ha scritto due di quelle lettere.

Chiudiamo qui il post che poi ce ne aspetterà qualche altro durante il viaggio per Nerdopolis.

Update
Per chi non vuole usare la ricerca del blog, ecco il resto:
Capitolo II

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