7 ottobre 2012

Woman In Black: Braccio sinistro indolenzito, dolore al petto, che sarà mai? [Recensione]




Con questo film ho perso tre anni di vita! Dalla paura mi è venuto un pelo bianco sulla barba!
E dire che di film horror ne ho visti una quantità assurda, film di serie A fino a film di serie Z passando per film “copia e incolla” e tutti mi hanno fatto provare un emozione da “fottuto di paura” a “ridarella per quanto è ridicolo” passando per “e beh?”. Questo è andato oltre, arrivando vicino a “il cuore ha saltato un battito”.
Chiariamo, non è merito della sceneggiatura intrigante e ricca di suspense, nemmeno delle atmosfere di tensione, manco delle ombre che si muovono dappertutto, ma il merito va a un piccolo e facile stratagemma.
Chiunque almeno una volta ha fatto uno scherzo o l’ha subito da un amico o chicchessia: quegli “scherzoni” in cui qualcuno si nasconde mentre l’altro sta tranquillo col dito intento a scoprire tesori nelle cavità nasali, quell’altro esce dal nascondiglio urlando e l’altro si mortifica nei pantaloni. Scherzo “divertentissimo” vecchio quanto il mondo, ma che funziona sempre.
In questo film è lo stesso: scena tranquilla, silenziosa, non succede un cacchio, poi all’improvviso compare una faccia che urla, o la nostra (Wo)man in black che urla (sempre!!!) e corre verso la telecamera uscendo dal buio. Questo! Tu stai la tranquillo, preso dall’atmosfera ed ecco che ti ritrovi con una mano sul petto a maledire chi ha fatto il film! Poi, non è vero che dopo stai tranquillo, perché il regista ti mette questi siparietti uno dopo l’altro, Track, Track, Track. Ti calmi e pensi di poterti concedere una pausa per defibrillarti, ma niente, Track e un altro infarto, allora cerchi di abituarti di capire il ritmo, «vabbè, tra poco ce ne sarà un altro», e invece il regista, furbo e dispettoso, ti disorienta e quando stai tranquillo, Track e un’altra valvola coronarica che se ne zompa.
Ora, è un film horror, che ti aspetti, è concepito per farti spaventare, ma così è un attentato! Il film è fatto bene, ma non è per questo che ti spaventi, così è scorretto, tutti sanno far paura sto sti cherzi deficienti.
E urla!!!
Dopo aver narrato la mia personalissima avventura di “Esplorando il Corpo Umano, oggi visiteremo il cuore”, passiamo al film vero e proprio. Bello. Ebbene si, mi è piaciuto. Certo non è una botta di originalità, ma è stato un bel film. Un film vecchia (forse vecchissima a dire il vero) maniera, senza cattvoni con uncini, bulbi oculari strappati o fiotti di sangue in faccia, ma giocato sul mistero del paranormale, tra fantasmi e morti misteriose, case abbandonate e luoghi spettrali, pizzicando suggestioni a Poe, un pochino a Lovecraft, costruendo un impianto gotico e romanzesco affascinante e, ebbene si, nostalgico. Nessuna novità dalla trama con il solito fantasma in cerca di vendetta, ma il film è costruito a dovere con situazioni inquietanti e persino con il colpo di scena di finale. Scenografie e costumi splendidi che ricostruiscono questo grigio paesino sperduto nelle campagne e avvolto dal mistero.
Ma… Un “ma” ci sta sempre…
Io capisco che il buon Daniel Radcliffe non vuole essere Harry Potter per tutta la vita, a ottantanni ancora a dire “wingardium leviosa”, ma subito dopo la saga del maghetto dovevi per forza interpretare un avvocato vedovo con un figlio di sette anni?!?! Ma se c’hai ancora i denti da latte e peli pubici al posto della barba! Si, non reciterà neanche troppo male e ce la mette tutta per essere credibile, ma c’ha troppo una faccetta tutta acqua e sapone per sto ruolo. Come ti è venuto Dany? Bassino, mingherlino, senza occhiali (!!!) e senza un minimo di piglio autoritario. Quando abbraccia il figlio sembra che stia salutando il fratellino. Ma insomma! Mi costruisco un film così, ben confezionato e ci ficchi Harry senza cicatrice a combattere un fantasma? 
L'amore fratern... Ehm... Padre-Figlio... Che tenerezza...
Ma caccia la bacchetta e falla secca! Anzi, meglio, nasconditi dietro una porta e quando passa il regista del film urlagli dietro le orecchie, vedrai come la prossima volta ci penserà due volte a fare uno scherzo del genere. O si vendicherà e farà di peggio?

Beh, lo riposo sullo scaffale...

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