Già in precedenza mi ero espresso sulla tendenza di Hollywood a
storpiare il mito greco e qui… Beh, le cose di certo non cambiano. Vedevo il
film, storcevo il muso, ma continuavo a ripetere «ma vabbè!».
Ercole, semidio figlio di Zeus e della mortale Alcmena, nel mito
greco-romano era la rappresentazione della forza, l’Hulk antico, muscoloso e
che scassa tutto, ma con l’intelligenza del guerriero. Affronta le famose “12
fatiche”, ha qualche problema con un centauro mandrillone che ci ha provato con
la moglie Deianira, e niente, tenta il suicidio e papino Zeus, commosso, lo fa
diventare un attimino un Dio. Insomma, strizzata in due righe, è questa la
figura del muscoloso eroe mitologico.
Ma, Hollywood, ovviamente, vuole fare qualcos’altro! Dico io, se devi
raccontare una storia già raccontata, perché non racconti quella “ufficiale”
invece di mettere in piedi una storiellina banale vista e sentita mille volte?
Certamente anche l’Hercules della
Disney (quando ancora non era un impero del male) non aveva niente a che fare
con il mito originale, ma il gusto del gioco e del richiamo iconico era
talmente forte e coinvolgente che te ne freghi altamente.
Ma leviamoci il dente della trama innovativa.