1 ottobre 2015

Sio: l'autore multi-intra-cross-mediale che fa riderissimo [Recensione, ma proprio a lui come persona]



Sio, all’anagrafe Simone Albrigi, è un autodefinitosi «fumettista musicane magico proveniente dal futuro». Diplomatosi ad un liceo scientifico e laureatosi all’orientale, il passo per il mondo del fumetto e di quello di youtube è ovviamente breve… Ehm, si...
Sio è un autore particolare: disegna male, fa battute fuori ogni logica, è sempre esaltato come sotto effetto di acidi (ma di quelli buoni), eppure è una superstar del fumetto. Ma perché? Il mondo sta andando alla rovescia? Assolutamente no! Sio è quello di cui il mondo ha bisogno: battuta veloce, ricca di riferimenti, disegno immediato, pesca continuamente nel bagaglio immaginativo e iconico di chi lo legge-guarda-ascolta, sia che abbia cinque anni o che ne abbia 50. Senza scomodare, così, meccanismi socio-culturali (e già sto a complicà), bisogna ammettere candidamente (e qualcuno con un bel pò di invidia) che Sio è autore-prodotto del mondo contemporaneo e se ne fa portavoce, è espressione e figlio del meltinpot culturale e del sincretismo mediatico del web.
Vabbè, ma facciamoci meno seriosi e proseguiamo!

Il mondo dei comics vede, così, nascere personaggi con l’Uomo Scottecs, un rotolo di carta igienica protagonista d’incredibili avventure e l’Albero Saggio, dispensatore di utilissimi consigli come «mettetevi la sciarpa di lana» in estate (Sio, The 24 hour multicomic, 2010). 
Il mondo del web ringrazia, invece, per le trasmissioni di divulgazione scientifica di Supersquorz del Dottor. Culocane sull’invenzione dell’aria e dei piedi ma, soprattutto, per le canzoni tradotte con Google translate in cui i testi delle hit musicali vengono svelate in tutto il loro nonsense. 
Nel 2006 entra a far parte della scuderia Shockdom che, tra i diversi purosangue, sennò pareva brutto, aveva bisogno di un disegnatore diversamente tale. Sio è un artista poliedrico e ha il dono dell’ubiquità: scrive, disegna, realizza, monta e musica numerose animazioni sul suo canale youtube, Scottecs TV, ha realizzato un video musicale per Elio e Le Storie Tese (Luigi il pugilista) e uno per Lo Stato Sociale (Questo è un grande paese), è doppiatore dei fratelli Wirt e Greg della serie a cartone animato Over the Garden Wall e posso giurare di averlo visto volare e diventare invisibile. Tra poco uscirà pure Super Cane Magic Zero con Studio Evil, videogioco direttamente partorito dalla sua mente e dalla sua penna.
Insomma, tra un pò la conquista del mondo sarà solo un’inezia.
Sio gioca con qualunque mezzo linguistico a sua disposizione, facendo del non sense la matrice di ogni suo prodotto artistico. Espressione della crossmedialità artistica contemporanea traduce il linguaggio dei fumetti in quello audiovisivo e viceversa, riuscendo nel difficile compito di palesare l’influenza intermediale tipica del mondo di internet. Consapevole della propria nascita artistica nel web, utilizza gli strumenti a sua disposizione creando un tessuto interattivo tra medium e lettore. Le strisce a fumetti come The 24 hour multicomic ne è un esempio: il lettore sceglie se seguire solo la storia principale (segnalata da uno spesso bordo grigio), o aprirsi a «piccole storie alternative e anarchiche» (Sio, The 24 hour multicomic – Take II, 2011) per ricostruire l’impianto narrativo.
Esperimenti di giochi linguistici simili sono ravvisabili in 30striscein30minuti, che, dichiaratamente dal titolo, è una corsa alla realizzazione di trenta strisce di tre vignette ognuna in trenta minuti e una corsa nella sintesi non sense lessicale e narrativa. Oppure, i web comics de I Treccani, il collettivo con Albo e Gaunt Noir, che nei loro racconti a fumetti realizzano un ironico gioco narrativo in cui i tre autori sono chiamati, uno alla volta, a realizzare una tavola della storia senza sapere il contenuto della precedente fino a che questa non venga ultimata.
Il lavoro comico di Sio richiede al lettore totale abbandono ai capovolgimenti linguistici, narrativi e lessicali: la striscia pensata per il web, così come i video, vivono della sintesi e dell’immediatezza, e della battuta surreale e nonsense pungente. La questione è, innanzitutto, legata al concetto stesso di media, perciò spariamoci una bella citazione: «i mezzi di comunicazione di massa (o media) sono tecnologie che hanno lo scopo di far circolare messaggi e informazioni che agiscono all’interno della società di massa» (Bennato, Davide, Sociologia dei media digitali, 2011). E il medium internet, in quanto tale, è il terreno più congeniale e fertile per questo artista multi-intra-cross-mediale.
E musicane magico.
ps. Nel immediato futuro ci spariamo pure l'intervistona, con domandone e rispostone, al caro Sio, e ce la spariamo sia video, più in la in radio... E se ci riusciamo pure con il telegrafo!

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