29 maggio 2014

Spatha Langobardorum: passare dall’altro lato della medaglia

Per tutta la mia vita, da quando ero un piccolissimo viaggiatore che aveva appena imparato a leggere, ho sempre avuto un fumetto tra le mani.
Prima Topolino, Paperino e tutti quelli dell’Impero del Male che è la Disney, e poi, via, verso lidi sempre più diversi… Il periodo Diabolik, quello Spider-Man, X-Men (tranne Ciclope, mi è sempre stato antipatico), via verso Batman, schifo per Superman e… Niente… Mi son perso ed ora tutti questi personaggi e altri millemila vivono nel mio cuoricino e nel mio cervello nerdamente devastato dal mondo del fumetto. Talmente innerdito che non mi è più bastato “solo” leggere i fumetti, eh no… Mi son messo a studiarli e a fare i compitini: perché Miller è un genio? Perché Roy Thomas è uno scrittore più “letterario” mentre Bendis più “cinematografico”? Ma è giusto che Buscema sia definito il “Michelangelo dei comics” (ovvio che si!!!)? Ma non solo: perché quella vignetta sta li e non da quell’altra parte? Perché le didascalie sono divise? Perché prima ci sorbivamo papielli di testo che coprivano i disegni mentre adesso siamo fortunati a trovare un baloon?
Leggendo e studiando, studiando e leggendo, alcune risposte le ho trovate, altre le cerco ancora, diverse non mi soddisfano.
E l’amore per il fumetto continua ad arricchire la mia mente e il mio cuore e a svuotarmi il portafoglio.
Si, ma perché questa introduzione pesudo-StandByMe-Amarcord? Per dire che mai nella mia vita mi sarei sognato di passare dall’altro lato della medaglia.
A disegnare… Lasciamo perdere… Per me “studiare anatomia” è solo un sinonimo per fare acchiappanza macistica con una ragazza e “punto di fuga” il mio obiettivo per sfuggire al ceffone della suddetta.
Ecco una mia opera originale... No, non l'ho fatta a cinque anni!
Quindi?
E quindi, niente, proviamo a fare una sceneggiatura.
L’opportunità è arrivata da lontanto… No, non dalla Marvel, ma dal 700 d.c. (comics… ahaha… ehm… no!) quando i popoli barbari erano stanchi della nebbia, della pioggia e del freddo e decisero di scendere in Italia per mangiare pizza e scaldarsi al sole della nostra penisola. Questi barbari erano i Longobardi: barbuti e cattivi per un secolo buono si son messi a menare mazzate in lungo e in largo piazzandosi comodi comodi al nord e al sud della nostra penisola. E si son messi a costruire, e si son messi ad edificare mura e chiese, insomma non se ne son stati buonini.
Ed è proprio per questo, ancora oggi, in una città come Benevento (importante ducato longobardo) nasce un’associazione culturale come Benevento Longobarda, che non si limita solo a raccontare la storia, ma la fa letteralmente rivivere in costume, armi e mazzate varie. Ed è qui che entra in gioco l’associazione BnComix. Se uniamo longobardi e fumetti, cosa potrebbe mai uscire fuori? Il Capitan Ovvio della situazione risponderebbe: un fumetto!
Ed eccolo qua… Spatha Langobardorum! Che con un titolo così, mica ci si confonde e si pensa sia un fumetto sulla seconda guerra mondiale, eh.
Testi del sottoscritto Viaggiatore che ha scritto la sceneggiatura nelle varie piazzole di sosta durante il viaggio per Nerdopolis e disegni del grandissimissimo Ferdinando Silvestri che, invece, professionalmente si è messo a tavolino e ha creato delle tavole di straordinario impatto visivo. Sia chiaro non son di parte… Basta avere gli occhi per guardare!
Quindi… Un grazie va a Benevento Longobarda e a BN Comix per l’opportuintà. Un altro grazie va a chi ha collaborato con me, all’Artista per il suo straordinario logo e allo Storico per le informazioni, le correzioni e i consigli, mentre un altro all’Ingegnere che grazie alla sua impazienza mi ha messo quell’ansia addosso che mi è servita a fare un buon lavoro. E l’ultimo, doveroso, ringraziamento va a Ferdinando e al suo ispirato e ispiratore lavoro straordinario.
Riprendo il viaggio verso Nerdopolis… Ma stavolta con uno spadone longobardo poggiato sul sedile affianco il mio.
Ps. Noi viaggiatori ci distraiamo facilmente... Tante volte mi son dimenticato qualcosa all'autogrill e, stavolta, mi son scordato di ringraziare il buon vecchio (e rifocillatore) Marco Giammetti per l'impaginazione. Che la prossima volta non mi farà manco avvicinare al suo nerdissimo studio!!!

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