2 gennaio 2019

Spider-Man Un Nuovo Universo: al cuore dei fan


Spider-Man un nuovo universo è il film che i fan dell’arrampicamuri e della Marvel hanno sempre desiderato. Anche se non lo sapevano ancora.
La trama di Spider-Man un nuovo universo non è una novità per i lettori di comics. Universi paralleli, versioni differenti di eroi, insomma, ci hanno abboffato di sta roba per una vita!
E allora perché è così bello?
Ma, niente, per una cosina molto semplice chiamata “emozionevisceraledelbambinocheèinteedoraèadultoeritornabambinomacomeaudultochealmercatomiopadrecomprò”. 
Nel senso… Tutto il passato e il presente del lettore di fumetti di Spider-Man è condensato nel film: da semplici e fugaci citazioni, a palesi riferimenti, a veri e propri “pezzi” narrativi utilizzati.
Tutto quello che abbiamo letto da piccoli, da quanto stringevamo gelosamente quei due/tre fumetti dell’allora Uomo Ragno, fino alla delapidazione del patrimonio per comprare tutta la serie di oggi, è li! Nel film!
E quello che non c’è viene sopperito dal senso di stupore genuino di quando ci siamo avvicinati al fumetto.
E questo è il motivo emotivo. Poi c’è altro.
C’è che è proprio un bel film: buon ritmo, straordinarie scene d’azione, narrazione (si, lo abbiamo detto, forse abbastanza lineare) coerente e senza buchi. Insomma, costruito con le controragnatele.
Ed è divertente, ma proprio il divertimento che te ne stai lì e scoppi a ridere. Diamo atto che gli sceneggiatori del film sono i birbantelli del duo dietro quel piccolo gioiellino di Lego Movie, e un po’, pensiamo sia merito loro che il film sia frizzante, leggero, una cavalcata divertente verso lo stupore Marvel.
Ma, ovviamente, non è solo risate e siparietti comici. Ci sono momenti di dramma, di consapevolezza individuale, di scontro identitario. Anche questi, tutti elementi che accomunano gli spidertizi di qualunque universo. Su tutti il buon Miles Morales, che oltre ai superproblemi da supereroi, ha anche la difficoltà di essere uno Spider-Man dopo lo SPIDER-MAN per eccellezza… Insomma, già di suo parte in difficoltà.
Qualche tristo individuo (perché lo sarebbe per forza!) potrebbe storcere il naso sul fatto che sia un film d’animazione (purtroppo, esiste gente così, basta non frequentarla). Ma qui parliamo di un’animazione di altissimo livello.
L’estetica metafumettistica da pagina stampata, l’ibrido 2D e 3D del disegno, il chacarter design dei personaggi spigoloso, tutto concorre ad un’immagine di grande raffinatezza visiva. Chiaramente la ricercata estetica non è, forse, per tutti i palati, ma è uno dei punti di forza del film. Le immagini coloratissime, vivacissime, esasperate riescono ad far entrare anche il più rompipalle degli spettatori in questa New York piena di ragnatele.
Forse il limite, che poi tanto limite non è perché si accompagna a un “chissenefrega” è che non è per tutte le età. Nel senso che un bambino piccolo che ama Spider-Man non potrebbe cogliere e vivere (ovviamente) tutta la gioia incontenibile di chi ha trent’anni e ha ancora un bimbo interiore che sogna per Natale gli spara-ragnatele (che Babbo Natale, il maledetto, non gli ha mai portato).
La Marvel, dunque, colpisce ancora. E lo fa perché riesce sempre a utilizzare a piacimento personaggi, run fumettistiche, elementi dai più (è il caso di dirlo) universi a disposizione senza mai tradire le sue creature, riuscendole ad adattare a pubblici diversi, spettatori diversi, fan di tutto il mondo.

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