24 agosto 2018

Ant Man % The Wasp il piccolo film per il piccolo supereroe [Recensione]

Siamo latitanti da tempo su queste pagine telematiche ma, aihmè, il peregrinare per le terre di Nerdopolis mi ha portato a strade inedite ancora in via di sviluppo.
Ma il Nerdismo scorre ancora possente e torniamo ad occuparci dei nostri supereroi filmici!
Ho amato il primo Ant Man. Che ci posso fare? Nonostante era partito con problemi di produzioni grossi quanto il capoccione di Uatu, è stato un buon film.

E finalmente il sequel...
Ant Man & The Wasp esce poco dopo Avengers: Infinty War (qui la mia recensione in un sito più illustre di questo) e questo lo mette in una posizione davvero poco favorevole.
Con Infinty War abbiamo assistito all’epurazione del 50% della popolazione del cosmo, eroi compresi, a seguito di un’epica battaglia in cui tutti gli eroi Marvel visti e amati in circa dieci anni di film combattono. L'orgasmo nerd ha raggiunto il suo culmine.
Un tripudio di eroi con i loro poteri, costumi e armi in un barocco affresco supereroico. Come può un film “in solitaria” uscire da questo marasma e fare centro?
parafrasando lo slogan di una pubblicità: era difficile, ma ce l'abbiamo fatta! E Ant Man & The Wasp ci riesce. Appunto. 
È proprio il fatto di essere un film “piccolo” su un “piccolo” supereroe che fa riprendere fiato ai Marvel-Fan che hanno boccheggiato con tutti i marvellosi supereroi schiaffati sullo schermo.
Nessuna catastrofe globale imminente, nessun olocausto ohmiodiononcelafaremopoicelfacciamo, ma solo drammi e questioni personali che si incastrano in un orizzonte più ampio.
Il film, infatti, è ben saldato alla continuity cinematografica: Scott Lang (alias Ant Man), a seguito degli eventi di Captain America: Civil War, è agli arresti domiciliari e gli è vietato indossare il suo costume da formica.
Ma ciò che ha vissuto nel primo Ant Man ha ancora effetti nella sua vita: la sua permanenza nella dimensione quantica lo ha forse messo in contatto con la moglie del suo predecessore, Hank Pym sempre più incazzoso con la vecchiaia che incombe, ora più che mai deciso a salvare la consorte.
Ant Man & The Wasp torna al modello primigenio dei film Marvel: spensierato, con una ben dosata alternanza tra comicità e dramma. Senza quel "peso" dietro al coppino dello spettatore.
Non sfugge all’azione ricca e coinvolgente e, come sequel, fa tesoro del primo film, e non disfa ciò che è stato costruito (in maniera fortunatamente felice lo hanno fatto i fratelli Russo con Captain America Winter Soldier e Civil War. Menomale và).
Gag e motivi ricorrenti del primo Ant Man tornano rielaborati per agganciare gli aficionados e divertire i nuovi spettatori: "conosco un tale" e simili.
Quindi, si. Buon film! Fa il suo dovere! Ti strappa più di una risata e, nonostante un pochino prevedibilità (vabbè, ma ci sta) ti ricorda perchè ami i cinecomics Marvel nonostante stiano crescendo come funghi.
La "recensione" è finita.
Ma ora dobbiamo farlo.
Parlare di un film Marvel è difficilissimo senza fare spoiler: dopotutto, Ant Man & The Wasp si inserisce in eventi molto complessi e articolati che si snodano in 18 pellicole.
Per i coraggiosi o i troppo curiosi, però, un piccolo spoiler lo faremo ma, coerenti con il film, lo scriveremo in piccolo. Afferrate la lente di ingrandimento e leggete.
Ant Man & The Wasp si svolge in parallelo con gli eventi di Infinity War: il primo after credits, infatti mostra gli effetti dello schiocco di dita di Thanos su gli eroi coinvolti nel film con Scott imprigionato di nuovo nella dimensione quantica e l'allegra e ritrovata famiglia Pym diventata polvere.

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