28 novembre 2015

Hunger Games: Il canto della rivolta (Parte II) [Recensione]



Giunge alla sua conclusione la saga fantascientifica di Hunger Games che per quattro anni ha costretto fidanzati di tutto il mondo e genitori di tutto il mondo ad accompagnare fidanzate o figlie al cinema a guardare Jennifer Lawrence che come simbolo della rivolta alza i ditini al cielo e canta canzoni drammatiche. Ah già, uccide e fa uccidere un frappo di gente…
I romanzi young adult distopici di Suzanne Collins hanno esaurito la loro portata cinematografica? Se Hollywood non decide di farci un prequel-serietivvù-spioff, allora si.
Beh, e com’è sto finale dei finaloni?
Le aspettative, confesso che erano alquanto bassine. Cioè, l’idea di dividere in due film già l’ho detto che non mi piaceva. E infatti, sinceramente, il film ne risente: diversi sono i momenti palpebra calante tra un’espolisone e un colpo di scena, ma vabbè non è proprio un dramma questo.
Anche perché molti di questi momenti diversamente entusiasmanti sono quelli dedicati ad un tema molto interessante: la nostra ghiandaia imitatrice con l’arco si è un po’ rotta le frecce di essere il simbolo della rivolta, video, canzoni, ecc. e, infatti, l’unico suo obiettivo è di fare il proverbiale “mazzo” al dittatore Snow. Ma non è che è proprio liberissima di farlo: dopotutto la devastante guerra civile di Panem è combattuta da un intero popolo alla ricerca della libertà che vorrebbe, ma giusto così, un futuro governo democratico e libero. Se tu arbitrariamente – e dittatorialmente – decidi di ammazzare qualcuno, non fai altro che ripetere le stesse cose del tiranno che vuoi seccare. Che scelta prenderà Katniss? Gli spoiler dopo. 
Gli altri momenti di non esplosioni sono dedicati al triangolo amoroso Katniss-Peeta-Gale che non ricorda affatto quello di Twilight. Vero!?!? Ma vabbè, ci sta, sennò l’ormone adolescenziale come diavolo lo solletichi per quattro film? Chi sceglierà Katniss? Gli spoiler dopo.
Spolier mica tanto
Il resto son mazzate, esplosioni, morti, trappole, mutanti nelle fogne e tutto quanto serve a fare un bel film di fantascienza. Con Katniss che è fatta di piombo sopravvivendo a praticamente di tutto. Perché, a prescindere dagli alti e dai bassi, Hunger Games rimane un’ottima saga fantascientificamente assai.
In questo nuovo capitolo va detto, però, che Katniss fa una serie di scelte una più sbagliate delle altre: «voglio uccidere Snow» e le budella di metà della sua squadra finisce a decorare Capitol City, «diciamo bugie alla mia squadra» e quelli la sgamano subito subito, «andiamo li, combattiamo, li facciamo così» e ogni volta finisce stesa in un letto d’ospedale. Insomma, una bella figurella come leader.
«misà che sto facendo crepare tutti»
Anche il rapporto con Peeta è alquanto curioso. In base al finale del film precedente, avevamo lasciato il fornaio diversamente alto impazzito e plagiato, quindi, nel nuovo capitolo diciamo che non è proprio sano di mente. Mentre lui tenta di ammazzarla in ogni modo, lei invece tenta di recuperarlo prima minacciandolo con arco e frecce poi limonandolo nelle fogne. SPOILERONE Alla fine si ameranno sempre e per sempre con due figli a carico FINE SPOILERONE.
Adesso il finale! Mica devo scrivere che è uno Sopiler?
Che è pure una parte molto interessante del film. La presidentessa dal nome di un supermarket, la Coin, ovviamente era una malvagiona tale e quale a Snow. La rivolta popolare va a buon fine e lei decide bene di autoproclamarsi capo di tutto perché il popolo è troppo traumatizzato per votare democraticamente (si si, tenera come un blocco di cemento) e per punire Snow e combriccola decide di istituir dei nuovi simbolici Hunger Games. Ma allora non hai capito proprio una mazza!!! E, infatti, Katniss punisce la malvagia con una bella freccia nel cuore che a Snow ci penserà un bel linciaggio popolare.
«ambarabàciccìcoccò questa freccia a chi la do?»
Facciamo seriosi sul finale del post. Come nel primo film, emerge la tematica interessante: l’aspetto massmediatico della guerra. Infatti, la spettacolarizzazione propagandistica della guerra attraverso la sua costruzione cinematografica, dai trailer pubblicitari di propaganda alle riprese costruite per simulare lo scontro, richiama i filmati e film della seconda guerra mondiale o ricordano quei terribili filmati che tutti i giorni vediamo in tv? Questo va chiesto alla produzione del film ma, fatto sta, che il futuro di Hunger Games non sembra tanto lontano e sembra sempre più realistico. Altro che fantascienza distopica…

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