21 luglio 2013

4 fumetti per cui Loeb/Sale e Batman sono la “coppia” perfetta



Ok, può capitare, non incolpiamo nessuno. Questo post è per chi fosse rimasto chiuso in un bunker anti-atomico per circa trent’anni, e quindi non conosce questi due autori del fumetto. Anche se non avete mai letto un albo a fumetti in vita vostra, neanche Topolino, manco una vignetta di Altan, vi assicuro che comunque in modo o in un altro siete stati toccati dal loro genio. Perché?
Se dico la trilogia di Nolan su Batman? Visto?! Per sapere vita-morte-e-miracoli di Jeff Loeb e Tim Sale esiste Wikipedia, e per sapere la trama di questi fumetti esistono le fumetterie, ma siamo qui riuniti per celebrare l’anniversario inesistente della ricorrenza inventata della festività dell’unione di questi due geni del fumetto. E perché sono geni?


1.Il Lungo Halloween [1996-1997]
Ok, passiamo al prossimo punto. Come? Non basta il titolo? Vabbè… Spiego…
Forse uno dei più belli cicli narrativi del caro vecchio Batman (Batsy per gli amici), ambientato durante il suo primo anno di attività da antisociale in costume, ehm, supereroe.
Un nuovo nemico si affaccia nella solare (assai) Gotham City: un assassino che uccide solo durante le Festività, forse perché odia fare i regali. E chi chiamerai? Ghostb… Batman! E infatti il Nostro si deve barcamenare tra indagini, nemici, colpi di scena e un piano estremamente articolato. La natura dell’uomo è incline alla corruzione, persino il “giusto” precipita nel baratro dell’ingiustizia. La sceneggiatura è straordinaria: un “film” noir avvincente e coinvolgente, un percorso tragico che apre allo spettatore un universo molto più ampio e più ambiguo del dicotomico (tiè tiè) concetto “bene-male”. Straordinario il disegno  cupo, scuro, giocato sulle ombre di una storia nera e dolorosa. I segmenti in bianco e nero non sono un semplice esercizio stilistico, ma una sospensione della narrazione che assurge (paroloni che fioccano in questo post!) lo sguardo del lettore a soggetto onnipotente, ma impotente, unico reale consapevole di ciò che sta accadendo.
Insomma, un capolavoro.

2.Vittoria Oscura [1999-2000]
Una volta scoperto chi è realmente Holiday (il cattivo de Il Lungo Halloween. No, non dirò chi è, va letto!) possibile mai che finisce così la storia? Ci basta questo? No! Ovvio… E quindi eccoci al seguito.
Anche per questo vale il discorso del primo, ma il dinamico duo (Loeb-Sale! Anche se, effettivamente, in questa storia compare Robin) caricano la narrazione di declinazioni diverse: meno intimista e più corale, meno noir e più “gangster-movie”, più sull’azione che sull’indagine, più sulle ossessioni che sulle macchinazioni. Un degnissimo seguito che non fa altro che consolidare, pur addizionando, e non confondere, l’imponente tema del rapporto tra bene e male, del machiavellico “il fine giustifica i mezzi”, della vendetta e della giustizia, e lo fa attraverso una storia che cammina lungo questo confine.

3.Catwoman: Vacanze Romane [2004-2005]
E Batman? Ci stà, ci stà, ma non è il protagonista, no, viene “confinato” al ruolo di comprimario, quello che la nostra gatta preferita ha sempre ricoperto. Stavolta tocca a lui. Infatti la protagonista (vabbè, si capisce) è Selina Kyle alias Catwoman alias AmoBatman. Batman è una presenza costante, ma celata, che vive solo nelle oniriche parentesi della storia. Nella lettura si percepisce il legame a filo doppio con Il Lungo Halloween per le atmosfere ed i riferimenti più o meno evidenti. La storia è di “stampo antico” richiama alla filmografia hollywoodiana degli anni ’50 delle spy storie alla Hitchcock, del film “turistico” americano tipo Vacanze Romane (appunto!).
E poi, diciamocelo, in una botta di patriottismo: ma come fanno a non sbrilluccicarti gli occhi quando vedi uno dei più grandi capolavori italiani come La Pietà di Michelangelo restituita da uno dei più affascinanti disegnatori americani come Sale? Roma non è una città come Gotham, non è oscura, non è cupa, non è una metropoli di vertiginosi grattacieli e gargoyle inquietanti. Ma Sale riesco lo stesso, pur attraverso una tavolozza molto ricca e colorata, a restituire un’atmosfera pesante e cupa con sapientissimo (e, ormai, caratterizzante) uso delle ombre. Per non parlare delle copertine che scelgono di omaggiare l’estetica e i modelli delle illustrazioni dell’artista francese Rene Gruau, proprio per gettare il lettore nelle atmosfere “retrò” di tutta la narrazione.

4.Cavaliere Maledetto [1996]
Diciamo che questo è un prequel. Ma de Il Lungo Halloween, è ovvio. È uscito prima, quindi… Come è facile intuire, tutta la produzione Loeb-Sale su Batman ha come fulcro l’opera succitata. Dopotutto ogni cosa non può non gravitare attorno agli avvenimenti di uno dei più importanti archi narrativi del personaggio. È in quarta posizione non perché sia brutto (ma ti pare?!?!), ma perché non è ancora, diciamo, maturo. Ci sono tutti gli elementi de Il Lungo Halloween, ma ancora in fase, ehm, embrionale: l’uso evocativo del colore, delle ombre, cinematografiche intuizioni, articolata composizione delle vignette, restyling dell’estetica dei personaggi (Catwoman e Poison Ivy su tutti). Tutto questo va a costruire tre storie d’azione di un Batman classicheggiante (richiama alle storie anni 60) ma mediato dalla concezione odierna del personaggio: un eroe oscuro e temibile. Il merito di questi racconti è, quindi, quello di essere stati capaci di fondere le due anime più “forti” del personaggio con coerenza ma anche con innovazione, sia nel tratto che nella sceneggiatura. Il compimento di questo “esercizio” verrà, come ho già detto, poco dopo.

Menzione speciale: L’Appuntamento [2004]
Questa menzione è d’obbligo. Non è Loeb a scrivere questa brevissimissima storiella, ma Darwin Cooke. Infatti la “sceneggiatura” è pressoché inesistente, si piega alla pura azione disegnata magistralmente da Sale. Il plot? Catwoman scappa da un luogo che ha rapinato e Batman la insegue. “Originalissimo” verrebbe da dire… Si! Perché, se è vero che da un lato abbiamo il “classico” inseguimento, dall’altro, questi, non è altro che un corteggiamento vero e proprio, nello stile “Batman” ovviamente. È un preliminare a tutti gli effetti, un preludio a ciò che, però, non avverrà. Le scene sono di inseguimento e lotta, ma nascondono il rituale dell’appuntamento romantico che sfocia in un bacio appassionato tra i due. Che poi, Batman, fa finta che non ci piace, ma oltre i suoi occhietti aggrottati ci sta un sorrisetto di soddisfazione! Solo per i disegni straordinari e le vedute prospettiche della città disegnati da Sale vale la pena ammirare questo piccolo gioiellino narrativo.
Postilla: esiste un cortometraggio della serie animata Batman: Il Cavaliere della notte, dal titolo Chase Me: ritengo corrano lungo la stessa idea, non tanto nelle immagini, quanto nello spirito. L’amore tra superbuoni e supercattivi deve sempre sfociare in una lotta.



Quattro fumetti, quattro straordinari lavori che sono stati capaci di entrare nell’immaginario visivo non solo fumettistico, ma anche cinematografico. Sceneggiature solide dal grande impianto narrativo che superano i confini delle vignette per creare un testo dalle suggestioni filmiche. Un disegno straordinario che, attraverso i suoi “esercizi di stile”, ha saputo creare un’indelebile, e quasi paradigmatica, immagine del mondo del supereroe pipistrelluto.
Bòn… Questi (e altri, ovvio) sono quei capolavori che hanno permesso, finalmente, al fumetto di entrare nell’olimpo delle arti, fregandosene della spocchia delle “sorelle”. Si, sto parlando di te “Intaglio decorativo di molliche di pane”!  Ah, non è una delle grandi “Arti”?

Meh, che questo post piace pure all'Ingegnere!!!

8 commenti:

  1. Della DC prendo solo Injustice, lo commenterai? :D

    ps. Nessun commento sull'intervento di Hiddleston al Comic Con?

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    1. "Injustice" era tra i papabili delle mie spesuccie, ma ti dico, in verità, che non mi piacciono tanto le trasposizioni a fumetti di un film e/o videogioco tratto a sua volta da un fumetto... Un cane che si morde la coda. Però me lo son sfogliato e i didegni sono veramente interessanti. Anche se già lo so che, quando mi prenderò il videogioco, andrò a ricercarmi pure il fumetto. Essere amanti del fumetto significa avere una massiccia dose di ossessività compulsiva :-D

      L'intervento di Hiddleston è stato simpaticissimo! Fantastico! «Sembra che io abbia un esercito...» hahaha, diciamo che avevi dei disperati infoiati alla ricerca di clip in anteprima! XD

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    2. No, no. Ti sbagli, lui HA un esercito! XD Esistono fior fiore di gruppi chiamati "The Loki's Army" o "Tom Hiddleston Army"...

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    3. XD hahaha, ma veramente?!?!?!? Fantastico!!! :-D

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    4. Lol, yeah! :D
      Ma quel tizio che ha urlato: "Mia moglie ti ama"...? xD (se la prendeva con filosofia, eh)

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    5. :-O ama Hiddleston o Loki? Perchè quà sorge un bel problema etico... Amante del Dio degli inganni, non è proprio un affarone, sai quante bugie, non sarebbe una coppia felice ;-)

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  2. Luca14:44

    :) sono curioso di scoprire questo collegamento tra le storie perchè sono convinto da quel che ho potuto leggere finora che nell'idea di questi due artisti si nasconde la più bella interpretazione di batman e della sua famiglia :)

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    1. Beh, sicuramente hanno creato uno splendido spaccato delle avventure del nostro pipistrellone preferito. Nella scrittura, nel disegno, nella costruzione della storia sia dei singoli cicli narrativi, sia nel complesso e nel rapporto tra i vari albi, hanno saputo sicuramente donare una nuova "visione" senza stravolgere ad un personaggio complesso e affascinante come Batsy! ;-)

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